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Intossicati da funghi, 14 casi

CANTONEIntossicati da funghi, 14 casi

28.10.21 - 08:58
Non è stata una stagione felice per gli appassionati in Ticino. Anche dal punto di vista sanitario. 
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Intossicati da funghi, 14 casi
Non è stata una stagione felice per gli appassionati in Ticino. Anche dal punto di vista sanitario. 
Sono 30 i controllori di funghi ufficialmente autorizzati nel nostro cantone.

LOCARNO - Di recente il signor Remo Giambonini di Gordola ha avuto parecchio da fare. Da quando è in pensione è diventato un'autorità in materia di funghi. Da tutto il Locarnese accorrono alla sua porta, «una quarantina di persone solo nelle ultime tre settimane». Esibiscono, ascoltano il responso, se ne vanno. «Molti mandano foto o mi chiamano per un parere al telefono. Ma io rifiuto: il margine di errore è troppo elevato». 

Giambonini è uno dei 30 controllori di funghi ufficialmente autorizzati in Ticino. È presidente della Società micologica locarnese, studia i funghi da circa 40 anni e ne ha visti abbastanza per dire che la stagione del 2021 è stata «piuttosto anomala». Scarse raccolte, tempi dilatati. «Abbiamo avuto un luglio piovoso, con una prima buttata in agosto, e poi ben poco» racconta. Anche se non a tutti è andata così male, come ci racconta qualche lettore. 

In compenso, gli episodi di intossicazione non sembrano essere mancati. Sono 14 le segnalazioni inviate dal Ticino al Tox Zentrum di Zurigo, la fondazione che gestisce il numero d'emergenza 145 e raccoglie rapporti sui casi sospetti da medici e ospedali. L'anno scorso erano state 9. «Non siamo ancora in grado di stabilire la gravità» spiega la portavoce Colette Degrandi. «Il dato è sostanzialmente stabile». 

A cambiare - in modo significativo - è il comportamento dei funghi legato al clima. «È molto meno prevedibile rispetto al passato» ha notato Giambonini. «In Ticino la gente è abituata a cercare i funghi da fine agosto a inizio ottobre. In realtà, i cambiamenti climatici hanno dilatato la stagione, inizia prima e finisce a novembre. E può capitare che forti siccità compromettano il raccolto, come è avvenuto questa estate. In compenso «l'innalzamento delle temperature fa sì che si trovino buone buttate anche in autunno inoltrato, e nuove specie oltre al tradizionale porcino». Il problema è che non tutte sono commestibili, e qualcuno finisce in ospedale.

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