Gelato tabù dopo le 22: «Non è una città turistica»

È polemica sull’esperienza denunciata su Facebook da un ticinese. Il sindaco: «Serve un permesso speciale del Cantone. I nostri negozi sono discriminati rispetto a quelli di Ascona e Morcote»
LOCARNO - Il gelato dopo le 22? A Locarno può essere un optional. Anche nei mesi più caldi e affollati dell’anno. A denunciarlo sui social network è un abitante della regione che, negli scorsi giorni, si è visto negare a più riprese e da vari negozianti un gelato poco dopo le dieci di sera. Il motivo? Ordini dall’alto. Dopo una certa ora le serrande vanno abbassate. «Mi è stato detto – spiega nel suo intervento il diretto interessato – che, a causa di una strana e vecchia legge, Locarno non è definita legislativamente come “città turistica”. E quindi su determinati aspetti ha vincoli ben precisi».
Mani legate - Possibile che una città che fa del turismo il suo cavallo di battaglia si trovi in una simile situazione? La risposta è sì. «Purtroppo è così – conferma il sindaco Alain Schärrer – su alcuni settori abbiamo le mani legate. E le gelaterie non abbinate a esercizi pubblici rientrano in questa categoria. Vengono trattate, insomma, come se fossero negozi. E allora, per potere tenere aperto oltre le 22 devono chiedere un permesso speciale al Cantone».
Flessibilità negata - Schärrer appare piuttosto infastidito dalla questione. «Secondo i canoni del Cantone – dice – solo Ascona e Morcote hanno il via libera per potere tenere tutto aperto a piacimento. Ma cosa ha Locarno meno di queste due località? Non siamo sufficientemente turistici? Il problema evidentemente non riguarda solo i gelatai, ma tutti i negozianti della città. Ancora lo scorso anno i commercianti locarnesi hanno chiesto maggiore flessibilità allo Stato. Invano. Non si fanno neanche più ricorsi. Finché non cambia la legge, non ha senso lottare».
La legge che verrà - Attualmente dunque la polizia comunale è tenuta a verificare che i negozi (e dunque anche le singole gelaterie) rispettino l’orario delle 22 come limite per la chiusura. Secondo Stefano Rizzi, direttore della Divisione cantonale dell’economia, le cose potrebbero cambiare in futuro. «La nuova legge sull’apertura dei negozi – sostiene – prevede una maggiore flessibilità durante l’estate per le regioni che si trovano in zone lacustri. Il quadro è ancora da affinare. In ogni caso è un tema su cui sarà importante lo sviluppo della concertazione tra le parti sociali».
Come un negozio - Sulla questione dei gelatai locarnesi, Rizzi è chiaro: «Se una gelateria a Locarno è annessa a un bar o a un ristorante è regolata dalla legge sugli esercizi pubblici. Se, invece, è indipendente allora viene trattata come se fosse un negozio. E quindi deve rispettare le normative in materia. In caso di manifestazioni o di grandi eventi, il gelataio può comunque richiedere la deroga al Cantone. E di solito, se la richiesta è motivata, viene accordata».



