Cerca e trova immobili
LUGANO

Processo HCL, soldi in nero per le star

Processo HCL, soldi in nero per le star
LUGANO - L'Hockey Club Lugano sette volte campione svizzero ha pagato per anni in nero le sue star, in particolare i giocatori stranieri. Gli ex responsabili del club Fabio Gaggini e Beat Kaufmann hanno ammesso di aver tenuto una contab...
LUGANO - L'Hockey Club Lugano sette volte campione svizzero ha pagato per anni in nero le sue star, in particolare i giocatori stranieri. Gli ex responsabili del club Fabio Gaggini e Beat Kaufmann hanno ammesso di aver tenuto una contabilità segreta oggi in tribunale, al processo a loro carico per reati fiscali e truffa alle assicurazioni sociali. Diversamente, secondo Kaufmann, il Lugano non sarebbe stato in grado di tener testa ai maggiori club della Svizzera tedesca.

Non ha trovato risposta in aula la domanda sulla provenienza dei fondi neri. Gli imputati non hanno fatto nomi. Per il giudice Claudio Zali è tuttavia chiaro da dove venivano i soldi. Fin da quanto andava ancora al liceo - ha detto - già tutti sapevano che dietro il Lugano c'era il miliardario Geo Mantegazza. Contro Mantegazza non sono stati tuttavia promossi procedimenti penali.

A Kaufmann e Gaggini si rimprovera di aver evaso 3,5 milioni di franchi di imposte cantonali e federali tra il 1. gennaio 1996 e il 31 dicembre 2005, cui vanno aggiunti 1,5 milioni di contributi sociali non pagati all'AVS. Il grosso di queste somme è stato versato in seguito. Il club ha anche pagato una multa di quasi 2 milioni. Il processo durerà ancora verosimilmente diversi giorni.

Il giudice Zali ha dichiarato che verificherà l'operato di Kaufmann e Gaggini nell'ambito degli accordi stipulati in nero con gli allenatori e i giocatori del Lugano. Il giudice potrebbe ipotizzare anche il reato di amministrazione infedele.

ATS
🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE