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Pastiglie Samè: "Spendere Meglio" conferma le accuse

Foto d'archivio
Pastiglie Samè: "Spendere Meglio" conferma le accuse
BELLINZONA - Il Direttore di "Spendere Meglio" Matteo Cheda conferma integralmente l'articolo apparso sul suo giornale, che si occupava della commercializzazione delle pastiglie Samé, intitolato "Il difensore dei consumatori autorizza un prodot...

BELLINZONA - Il Direttore di "Spendere Meglio" Matteo Cheda conferma integralmente l'articolo apparso sul suo giornale, che si occupava della commercializzazione delle pastiglie Samé, intitolato "Il difensore dei consumatori autorizza un prodotto illecito".

L'inchiesta di "Spendere Meglio" era stata fortemente criticata dal Laboratorio Cantonale che aveva bollato l'articolo come "falso e tendenzioso". Ecco la reazione di Matteo Cheda alle critiche giunte dal DSS:
"Spendere Meglio respinge le accuse del DSS. Il Laboratorio cantonale ha tollerato per sei anni la vendita nelle farmacie di un prodotto a base di pinne di squalo, spacciato illegalmente per medicinale. Il DSS nel suo comunicato ha nascosto questa informazione importante".

"L'Ufficio federale della sanità pubblica - prosegue Cheda - ci ha confermato per iscritto che la vendita del prodotto a base di pinne di squalo non è mai stata autorizzata. Infatti veniva pubblicizzato come se fosse un medicinale. Per sei anni il DSS non è mai intervenuto nei confronti della ditta che vende il prodotto a base di pinne di squalo. Casualmente, appena Spendere Meglio ha denunciato pubblicamente questo abuso, il DSS ha intimato alla ditta di sostituire le scatole del prodotto entro giugno, come mi ha confermato oggi il titolare Pietro Jegen. Per un'altra strana coincidenza, il sito internet www.same.ch in cui si pubblicizzavano illegalmente le virtù terapeutiche di questo prodotto è stato immediatamente bloccato, appena pubblicato l'articolo di Spendere Meglio".
 
"La notizia importante - conclude il Direttore di Spendere Meglio - quindi è la seguente: per sei anni il DSS ha tollerato una situazione di illegalità. Appena Spendere Meglio ha pubblicato l'articolo, il DSS è intervenuto presso il venditore per ripristinare la legalità concedendo un termine molto lungo (sei mesi). Questa informazione però mancava completamente nel comunicato diffuso oggi dal DSS.".

 

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