Ucraini, il loro accesso al mercato del lavoro «va agevolato»


Il Consiglio nazionale ha accettato una mozione della sua Commissione delle istituzioni politiche. La palla passa agli Stati.
Il Consiglio nazionale ha accettato una mozione della sua Commissione delle istituzioni politiche. La palla passa agli Stati.
BERNA - I rifugiati ucraini con statuto di protezione S dovrebbero avere un accesso agevolato al mercato del lavoro. Oggi il Consiglio nazionale ha accettato - con 128 voti contro 64 - una mozione in tal senso della sua Commissione delle istituzioni politiche. Il Consiglio degli Stati deve ancora pronunciarsi.
Attualmente, le persone con lo status di protezione S sono soggette all'obbligo di autorizzazione se vogliono esercitare un'attività lucrativa o cambiare impiego, ha dichiarato Greta Gysin (Verdi/TI) a nome della commissione. Secondo l'ecologista ticinese, i rapporti di lavoro con queste persone non dovrebbero più essere soggetti ad autorizzazione, ma solo a una notifica.
L'obiettivo è di ridurre gli ostacoli amministrativi all'assunzione delle persone interessate e di migliorare la loro integrazione nel mercato del lavoro. Questi rifugiati verrebbero trattati alla stessa stregua delle persone con lo statuto di ammissione provvisoria (permesso F).
L'UDC si è opposta invano alla mozione. «Stiamo estendendo un privilegio allo statuto S, mentre i rifugiati ucraini hanno già la possibilità di recarsi nel loro Paese d'origine per 60 giorni», ha dichiarato Martina Bircher (UDC/AG).
Il Consiglio federale ha sostenuto la mozione. «Non si tratta di un ulteriore privilegio, ma di una facilitazione per i rifugiati e i datori di lavoro», ha sottolineato la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia, Elisabeth Baume-Schneider. Dei 66'000 ucraini in Svizzera, il 20% lavora attualmente, «il che è già promettente». Il Consiglio federale punta a raggiungere il 40% entro il 2024.















