Cerca e trova immobili

CAMERE FEDERALIEnergie pulite, fatto un primo passo, ma il traguardo è (ancora) lontano

15.03.23 - 16:45
Al termine di un dibattito fiume, il Consiglio nazionale ha approvato oggi la Legge su un approvvigionamento elettrico sicuro (e verde)
Depositphotos (zstockphotos)
Fonte ats
Energie pulite, fatto un primo passo, ma il traguardo è (ancora) lontano
Al termine di un dibattito fiume, il Consiglio nazionale ha approvato oggi la Legge su un approvvigionamento elettrico sicuro (e verde)
Nessun ripensamento, però, sul nucleare. I tentativi dell'UDC si sono infatti rivelati vani.

BERNA - Al termine di un dibattito fiume suddiviso su tre giorni, il Consiglio nazionale ha approvato oggi la Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. I lavori relativi al voluminoso dossier sono però ben lungi dalla linea d'arrivo: il progetto farà ora ritorno sui banchi del Consiglio degli Stati per l'esame di numerose divergenze, fra cui alcune cruciali.

L'atto mantello riunisce le revisioni di varie leggi ed è volto a potenziare la produzione di corrente "verde" per ridurre la dipendenza dall'estero, specie in inverno. L'obiettivo è garantire la fornitura di elettricità a lungo termine, evitando penurie e conseguenti blackout.

Nella votazione d'insieme, l'oggetto, già approvato dai "senatori" lo scorso settembre, è stato accettato dal Nazionale per 104 voti a 54 (33 astenuti). I voti contrari sono giunti dai rappresentanti dell'UDC, mentre a scegliere la strada dell'astensione sono stati i Verdi.

Malgrado il primo round riuscito, rimane comunque parecchio da fare per evitare che il disegno naufraghi sotto la Cupola o alle urne, con i parlamentari chiamati a sforzi da equilibristi per trovare la quadra fra le esigenze del mondo economico e quelle degli ambientalisti. Una soluzione convincente andrà giocoforza escogitata, anche perché, ha dichiarato senza giri di parole oggi in aula il ministro dell'energia Albert Rösti, «se questa legge dovesse fallire non esiste un piano B».

Esigenze ambientali
Parlando di aspetti controversi, durante il dibattito di lunedì il plenum ha scelto di sospendere le disposizioni attuali sui deflussi residuali minimi, ovvero la quantità di acqua che deve rimanere nei fiumi, in relazione alle concessioni per nuove centrali idroelettriche. Il campo rosso-verde non ha esitato a parlare di linea rossa superata, evocando già un eventuale referendum potenzialmente in grado di far deragliare l'intero progetto.

Ma su altri aspetti la situazione si è ribaltata, con il Nazionale che ha avuto più occhio di riguardo rispetto agli Stati sulla tutela di natura e paesaggio. I deputati non hanno voluto rinunciare alla protezione assoluta dei biotopi d'importanza nazionale e delle riserve per uccelli acquatici e migratori, escludendo la possibilità di costruire impianti per le rinnovabili in queste aree.

Obiettivi ambiziosi
Armonia fra i due rami del Parlamento c'è invece - oltre che sulla portata della riduzione dei consumi individuali - sugli obiettivi per la produzione annuale di elettricità da fonti pulite (tolta la forza idrica), ritoccati al rialzo in confronto a quelli fissati in prima battuta dal Consiglio federale. Bisognerà raggiungere i 35'000 gigawattora (GWh) nel 2035 e i 45'000 GWh nel 2050. Per l'idroelettrico invece, il Nazionale mira a una produzione annuale netta di 37'900 GWh entro il 2035 e di 39'200 GWh per il 2050.

I consiglieri nazionali hanno poi deciso che l'importazione netta di elettricità nel semestre invernale - che va dal 1° di ottobre al 31 marzo - non potrà superare il 20% del consumo finale medio sull'arco di tre anni. I"senatori", invece di una quota, suggeriscono di fissare un valore indicativo assoluto da non oltrepassare (5 terawattora, ossia 5000 gigawattora).

Tensione sul solare
Per quel che concerne il settore degli edifici, trattato ieri, le due Camere sono state d'accordo nel bocciare diverse misure riguardanti il miglioramento dell'efficienza, caldeggiate da sinistra ed ecologisti, vedasi l'obbligo di sostituire i riscaldamenti e i boiler elettrici.

Per contro, c'è maretta sui panelli solari. Il Nazionale ritiene che debbano essere installati sulle costruzioni nuove e in caso di rinnovamenti importanti. Una decisione che ha fatto infuriare la destra, i cui esponenti, come governo e Stati, vogliono mantenere il diritto vigente. Esso prevede impianti solari unicamente per gli stabili nuovi con una superficie determinante di oltre 300 metri quadrati.

A fare la parte del leone nel piano di espansione delle fonti energetiche indigene sarà però l'idroelettrico. Il plenum, imitando gli Stati, ha dato la priorità a 15 progetti di centrali, le cui procedure di realizzazione verranno accelerate. L'obiettivo è rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento durante la stagione invernale.

Bocciato l'atomo
Infine, è notizia di oggi, nella nuova legge non ci sarà spazio per ripensamenti sul nucleare. I tentativi dell'UDC si sono rivelati velleitari: il rilascio di autorizzazioni di massima per nuovi impianti atomici continuerà dunque a essere vietato.
 
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Nikko 1 anno fa su tio
Sono molto contento soprattutto per la bocciatura di nuovi impianti nucleari… per il resto, i deflussi minimi dovrebbero almeno garantire la vita naturale dei fiumi…
NOTIZIE PIÙ LETTE