«I rapporti fra Italia e Svizzera vivono una fase di consolidamento e rilancio»

Il sottosegretario italiano agli affari esteri si è recato ieri a Berna per un incontro con la nuova segretaria di Stato
BERNA - Il sottosegretario italiano agli affari esteri e alla cooperazione internazionale Ivan Scalfarotto ha compiuto ieri una visita in Svizzera. Obbiettivo della missione una ricognizione della relazione bilaterale con Berna, all'indomani del raggiungimento di intese e accordi in diversi settori di attività, con la nuova segretaria di Stato Livia Leu Agosti.
Sull'incontro il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) per il momento non ha comunicato.
La visita è cominciata con la firma dell'accordo in materia di mutuo riconoscimento dei controlli radiometrici di prodotti metallici destinati all'esportazione, che, dopo un complesso negoziato, consentirà più agili procedure in questo importante settore del commercio italo-svizzero, a beneficio degli operatori di entrambi i Paesi, scrive l'agenzia di stampa italiana Ansa.
È stato inoltre finalizzato uno scambio di note tra Italia e Svizzera per regolare la questione delle immatricolazioni che interessa Campione d'Italia.
Al centro dei colloqui, la cooperazione sanitaria, la situazione dei lavoratori frontalieri e le relazioni politiche ed economico-commerciali. Da ambo le parti è stata espressa soddisfazione per la collaborazione in ambito sanitario che ha permesso, fra l'altro di garantire la continuità dei collegamenti fra i due Paesi, nonché il costante scambio di dati e informazioni scientifiche per fronteggiare uniti il coronavirus.
«I rapporti fra Italia e Svizzera vivono una fase di consolidamento e rilancio», ha dichiarato Scalfarotto, «e la mia visita qui ha come scopo proprio quello di far stato della nostra soddisfazione, e porre le basi di una collaborazione ancora più intensa e strutturata, che nel prossimo anno ci permetterà di mettere in campo le sinergie necessarie a percorrere insieme la strada della ripresa».




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!