Il rincaro colpisce anche gli alberi di Natale

Prezzi in aumento tra l'1 e il 2%, rimanendo in ogni caso sotto il 5%
BERNA - Dopo molti anni di prezzi perlopiù stabili, gli svizzeri devono quest'anno prepararsi a spendere di più per l'albero di Natale, in particolare per quelli importati. Lo afferma Philipp Gut, direttore di IG Suisse Christbaum, l'associazione di categoria dei produttori.
L'aumento, stando a Gut, che si è espresso in un'intervista rilasciata all'agenzia AWP, dovrebbe oscillare tra l'1 e il 2%, rimanendo in ogni caso sotto il 5%. Incrementi più consistenti sono invece attesi per gli alberi importati, in particolare quelli provenienti dalla Danimarca, dove il gelo di inizio anno e il riassestamento della sovrapproduzione degli anni scorsi hanno ridotto l'offerta. A influire sui prezzi contribuisce anche l'inflazione nell'Unione Europea.
La domanda di alberi di Natale dovrebbe restare stabile, con una crescente preferenza per i prodotti nostrani. Tuttavia, poiché la produzione interna non copre tutta la richiesta, una parte significativa degli alberi viene importata, principalmente da Danimarca e Germania.
I grandi distributori offrono sia alberi nazionali sia importati, con Coop, Migros e Landi che privilegiano l'approvvigionamento locale. Aldi, invece, punta esclusivamente su abeti europei.
Le condizioni per gli alberi nazionali sono buone: il clima favorevole e l'assenza di eventi meteorologici estremi hanno permesso una crescita regolare. Le temperature scese a metà novembre sono positive, poiché consentono agli alberi di entrare in modalità "riposo invernale" e conservarsi più a lungo. Come di consueto, i più richiesti saranno gli abeti Nordmann.
Da notare, infine, che gli alberi saranno messi in vendita leggermente più tardi rispetto agli anni scorsi. "In passato, soprattutto i grandi distributori gareggiavano per proporre per primi gli alberi di Natale", spiega Gut. Le piante venivano però tagliate troppo presto, con conseguente perdita di aghi e lamentele da parte dei clienti.




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