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SVIZZERA

Lo jodel patrimonio Unesco? La Svizzera ci prova

Sono almeno 12mila quelli attivi. Da Parigi la decisione è attesa entro la fine dell'anno.
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Lo jodel patrimonio Unesco? La Svizzera ci prova
Sono almeno 12mila quelli attivi. Da Parigi la decisione è attesa entro la fine dell'anno.

ZURIGO - Fa parte del suono delle montagne come i campanacci delle mucche e i corni delle Alpi: lo jodel, che da secoli risuona tra le valli svizzere, è arrivato fino a Parigi. A condurlo fin lì è stato il governo federale che si sta impegnando per l'inserimento del caratteristico grido dei montanari nel patrimonio culturale immateriale dell'Unesco.

Una decisione è attesa entro la fine dell'anno. I promotori sottolineano che lo jodel è molto più del richiamo dei pastori di un tempo, intonato da uomini con le bretelle e voce in falsetto accanto a enormi corni delle Alpi su verdi colline. Oggi è una forma di canto molto popolare. Nell'arco dell'ultimo secolo in Svizzera sono nati club di jodel che si sono basati su questa tradizione, aumentandone l'attrattiva; le loro note, tecniche e tremoli si sono inseriti sempre più in profondità nel vocabolario musicale della musica classica, del jazz e della musica folk a livello internazionale. Anche i cantanti country negli Stati Uniti hanno integrato lo jodel in modo prominente nelle loro canzoni tra la fine degli anni Venti e gli anni Trenta del Novecento.

L'Università di Lucerna offre addirittura un master nello jodel. Sette anni fa, è stata la prima università svizzera a lanciare un corso di studi specifico. «In Svizzera esistono quattro lingue. Ma per me le lingue sono cinque: la quinta è lo jodel», afferma la docente di jodel e professoressa dell'ateneo Nadja Räss, facendo riferimento alle quattro lingue ufficiali della Svizzera. Lo jodel si pratica anche nei paesi vicini: Germania, Austria e Italia. «Ma quello svizzero si distingue per la sua tecnica vocale, spiega Räss». Secondo il governo svizzero, almeno dodicimila jodler sono attivi oggi in circa settecentottanta gruppi appartenenti all'Associazione Federale Svizzera degli Jodler.

Differenze regionali - All'interno della Svizzera gli stili variano: lo jodel al nord, presso Appenzello, è «più malinconico e lento», mentre nella Svizzera centrale è «più intenso e breve», spiega Räss.Quello che originariamente era praticato soprattutto dagli uomini, oggi attira sempre più donne.Secondo Julien Vuilleumier, consulente scientifico dell'Ufficio federale della cultura che sta portando avanti la candidatura svizzera presso l'Unesco, è difficile risalire alle origini dello jodel. «Alcuni dicono che fosse un mezzo di comunicazione tra valli, utilizzando questi suoni così caratteristici che si sentono da lontano. Altri pensano che sia una forma di canto», afferma Vuilleumier. «Quello che sappiamo è che lo jodel si è trasformato e sviluppato continuamente». Räss rivela che vi sono in essere dei progetti per mantenere lo jodel in futuro. «Uno di questi è portare lo jodel nella scuola elementare», spiega Räss, facendo riferimento a una collaborazione con l'Associazione Svizzera degli Jodler e un centro di musica popolare, Roothus Gonten. A suo dire, «venti insegnanti svizzeri sanno jodlare e vogliono sperimentare con le loro classi. Uno dei miei obiettivi di vita è che alla mia morte ogni bambino svizzero, durante la scuola elementare, abbia avuto un incontro con lo jodel».

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