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SVIZZERA

Più vacanze per gli apprendisti? «Piuttosto meno vacanze per gli studenti delle superiori»

La risposta in contropiede della politica alla campagna nazionale sulle 8 settimane di ferie per i tirocinanti. Regazzi: «La disparità attuale indebolisce la formazione professionale».
Franzsika Rothenbuehler - 20 Minuten/MS
Più vacanze per gli apprendisti? «Piuttosto meno vacanze per gli studenti delle superiori»
La risposta in contropiede della politica alla campagna nazionale sulle 8 settimane di ferie per i tirocinanti. Regazzi: «La disparità attuale indebolisce la formazione professionale».

Una campagna nazionale che ha trovato un'adesione-fiume. Sono in più di 140mila, infatti, ad aver firmato l'appello lanciato la scorsa settimana dagli apprendisti svizzeri - sostenuti da associazioni e sindacati - per un maggior numero di settimane di vacanza.

Il motivo è l'impietoso confronto con gli studenti delle scuole superiori con la loro estate totalmente libera mentre, chi sceglie la carriera professionale, ha a disposizione solo 4 settimane di ferie, che devono bastare per tutto l'anno.

La richiesta, inclusa in una lettera destinata al Consiglio Federale, è quella di aumentare a 8 le settimane di vacanza degli apprendisti. Categoria che, tra l'altro, è fra le più vulnerabili per quanto riguarda la salute mentale. Oltre a tutelare ragazze e ragazzi, l'obiettivo è anche quello di rendere più attraente la carriera dell'apprendistato.

C'è chi ha un'altra idea per rimediare a questa «evidente disparità di trattamento», ovvero, piuttosto, ridurre le vacanze degli studenti delle scuole superiori. È questo l'approccio scelto: «Concedere più vacanze non è una buona soluzione», spiega la consigliera nazionale Udc Sandra Sollberger, «se c'è una disparità da correggere è quella di investimento da parte della Confederazione che investe molti più soldi pubblici nella formazione accademica».

Detto questo, lo ricordiamo, le vacanze scolastiche rientrano nella competenza cantonale. L'idea della democentrista, che in tal senso ha già pronta un'interpellanza, è che Berna faccia sentire la sua influenza sui governi dei singoli Cantoni affinché si prediliga, in maniera uniforme, questo approccio.

Della stessa idea è anche il consigliere agli Stati Fabio Regazzi (il Centro): «Penso sia un buon approccio e lo sostengo pienamente», conferma il ticinese. Le vacanze degli studenti post-scuola dell'obbligo sono lunghe, mentre quelle per gli apprendisti sono brevi. «Questo indebolisce l'attrattiva della formazione professionale. Dobbiamo cambiare questa situazione, altrimenti tra qualche anno ci troveremo a corto di molti specialisti ben formati», conferma.

Secondo lui, i giovani e le loro famiglie dovrebbero essere più interessati a questo percorso formativo. Come Sollberger, anche Regazzi impiega diversi apprendisti nella propria azienda, che produce tapparelle, porte da garage e cassette postali: «Formiamo oltre dieci apprendisti all'anno, e ne sono orgoglioso. È un investimento per il futuro», conclude.

Proposte, quelle della politica, che non piacciono affatto all'Unione Sindacale Svizzera (USS), in prima linea nella campagna nazionale. Il sindacato, infatti non mostra alcuna comprensione per la proposta di Sollberger: «Fare giochini politici sulle spalle degli studenti delle scuole superiori non aiuta in nessun modo gli apprendisti, anzi», ribadisce il responsabile dell'iniziativa Urban Hodel.

Le numerose firme raccolte dimostrano che fra gli apprendisti c'è «grande sofferenza». Bisogna fare qualcosa ora per garantire che l'apprendistato rimanga attraente. Questa, sempre secondo Hodel, è la migliore strada da seguire. Il piano è chiaro: «Migliorare l'apprendistato, migliorare la formazione. In definitiva, questo va a vantaggio anche delle aziende».

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COMMENTI
 

Aaahhh 2 sett fa su tio
Chissà che gli influencer ganasa che ostentano soldi e fama non siano parte di questo risultato? Fare fatica non piace a nessuno…

rosi 2 sett fa su tio
non facciamo sempre di ogni erba un fascio: i tempi sono cambiati, i giovani rispetto ai miei e penso a molti di voi erano differenti. Ora c'è una grande pressione anche nel mondo degli apprendisti. E poi perchè diminuire agli studenti le vacanze? Idea strana, lasciamoli godere l'estate e la loro giovinezza. Poi tra gli apprendisti, questo vale in ogni ambito, ci sono giovani e meno giovani che s'impegnano, che hanno voglia di studiare e lavorare. Teniamo conto e non sottovalutiamo che l'adolescenza è un passaggio non sempre facile, il corpo cambia, la "mente" si trasforma, le paure, le insicurezze ci sono. Non vi ricordate? Sta agli adulti non tenerli nella bambagia ma saperli ascoltare davvero e capire i loro disagi e vi garantisco per esperienza personale che se tu li ascolti veramente i giovani sono fantastici. Non lasciamoli appassire in un mondo di adulti infelici, non tutti per fortuna.

Rigel 2 sett fa su tio
Risposta a rosi
Sono d'accordo con te. Gli studenti sono considerati ragazzi che studiano per fare da grandi un buon mestiere. Gli apprendisti invece devono essere gà adulti a 16 anni perché così richiede il mondo del lavoro...

F/A-19 2 sett fa su tio
E poi non parliamo di studenti dislessici, iperattivi, bisognosi di sostegno ecc, questa esplosione di casi è solo un modo per impiegare docenti che altrimenti non avrebbero un impiego, dottori che così facendo riempiono i loro programmi e fatturano, psicologhi che creano ad arte casi sociali, il tutto a discapito dei ragazzini che si sentono anormali, idem succede nel campo della medicina, nel campo legale, delle leggi, del campo sociale con sempre più paletti e regole, nel campo lavorativo dove bisogna sapere 5 lingue per un posto da commessa e così via…

Jana 2 sett fa su tio
Risposta a F/A-19
D'accordo su quasi tutto, ma le lingue nazionali una commessa in Svizzera dovrebbe conoscerle.

F/A-19 2 sett fa su tio
Risposta a Jana
Si ok, 4 lingue e poi il dialett.

cle72 3 sett fa su tio
Ma piantiamola di dare colpe a destra e a manca per i disagi giovanili. La colpa di questo è da cercare altrove. L'assenza dei genitori, il loro supporto,.l'essere continuamente distaccati dalla realtà, con gli occhi e la testa sempre al telefonino, questo è il.probkema. 8 settimane per fare cosa? Passare la giornata nei social? a sognare soldi facile ? La vita è quella reale, o si studia o si lavora. Io per comprare il motorino, ho lavorato un mese quando avevo 14 anni, oggi impossibile perché la nuova legge lo vieta, se non hai 16 anni. Bisogna piantarla di piangersi addosso, tirate su le maniche e basta.

F/A-19 2 sett fa su tio
Risposta a cle72
Idem, abbiamo fatto la stessa strada.

Jana 2 sett fa su tio
Risposta a cle72
E gli studenti liceali invece possono maturare con calma fino a dopo l'uni? Perché gli apprendisti imparano a 15 anni a lavorare, gli altri dieci anni dopo, e prima si divertono moltissimo nel tempo libero e stanno tra loro.

Rigel 2 sett fa su tio
Risposta a cle72
Ecco un altro convinto di essere fermo ai suoi tempi.

vacanze 3 sett fa su tio
Le vacanze scolastiche dovrebbero essere ridotte e armonizzate come negli altri cantoni della Svizzera, mentre agli apprendisti dare 6 settimane di vacanza. Fare degli esami d'amissione per le scuole superiori (Liceo e SCC) così non si prendono in giro ragazzi in piena adolescenza discriminandoli per bocciarli volutamente. Le statistiche prodotte dall'ufficio di statistica sono forvianti in quanto dovrebbero pubblicare le percentuali degli allievi che vengono sistematicamente bocciati provenienti direttamente dalle scuole dell'obbligo. Sicuramente le statistiche sarebbero di gran lunga superiori (60-70% di bocciati). E ancora diversi professori alla SCC terminano il loro programma ben 3 settimane prima del termine della scuola o lasciano andare i ragazzi prima del termine delle lezioni. Così i nostri figli vanno a scuola per scaldare il banco le ultime 3 settimane di scuola. E ancora, una classe di Liceo o SCC costa ai contribuenti ca. CHF 250'000- CHF 300'000, e solo alla SCC con un esame d'amissione si risparmierebbero ca. CHF 3'000'000.00 da investire in altre formazioni. Senza tralasciare che i docenti delle scuole superiori scaricano la colpa sulle scuole dell'obbligo per l'insuccesso degli allievi, che sono sottoposte ad un programma ben definito, mentre alle scuole superiori i docenti interpretano in modo individuale il programma. Lascio ai lettori ogni considerazione.

Baddy 3 sett fa su tio
Alcuni si lamentano che hanno poco? Bene, togliamo anche agli altri così tutti hanno poco e non si lamentano…almeno sono evidente gli interessi di Regazzi, e non sono sicuramente quelli dei cittadini…

rosi 3 sett fa su tio
piuttosto vorrei che si parlasse di più dell'orario di lavoro. Ci sono apprendisti che iniziano a lavorare alle 6 del mattino e terminano alle 18.30-19, giornata pienissima, lavori anche pesanti e se hanno un responsabile poco attento ed incapace di empatia con gli apprendisti, capace solo a criticare piuttosto che a seguirli seriamente possono essere tre anni molto difficili. In più c'è la scuola che impegna molto. In certi settori arrivano alla sera che sono stanchissimi. La gavetta ci sta ma non si deve esagerare.

Jana 2 sett fa su tio
Risposta a rosi
Ma infatti! Il confronto con chi studia soltanto è assurdo. Si dovrebbero trattare tutti i giovani nello stesso modo, ma non peggiorativo, una giusta via di mezzo per tutti i ragazzi per quanto riguarda il tempo libero, almeno. Qui troppi parlano dei loro vecchi tempi e della loro esperienza personale. I tempi sono cambiati signori, ora è più dura, c'è la maturità professionale, anche, si pretende tutto subito e la voglia degli adulti di insegnare è pari a zero.

rosi 2 sett fa su tio
Risposta a Jana
🌻

Rigel 2 sett fa su tio
Risposta a Jana
Oserei dire che il problema è più marcato nelle piccole imprese. Quelle grandi si sono "aggiornate" cercando di comprendere il nuovo corso dell'apprendistato. Le altre continuano "come si è sempre fatto" senza considerare la maggior fatica degli studi e il ritmo imposto dal lavorare in emergenza sempre.

CoffeeCat 3 sett fa su tio
é di qualche giorno fa un articolo su un altro media che mostra come tanti giovani abbandonino l'apprendistato per mancanza di tempo libero, poche ferie e ritmi difficili tra scuola e lavoro. soluzione di Regazzi: dare le stesse condizioni a chi svolge altri percorsi. in pratica, anziché migliorare le condizioni degli apprendisti, peggioriamo quelle di tutti. chapeau.

Ascpis 3 sett fa su tio
Risposta a CoffeeCat
Hai centrato il problema

MrBlack 3 sett fa su tio
A Regazzi interessa solamente guadagnare il più possibile da ogni dipendente, anche se si tratta di poco più che ragazzini. Il resto non gli interessa e si vede dalle sue parole. Neanche un minimo di apertura al dialogo. Bravo

Pianeta Terra 3 sett fa su tio
Ma fare la gavetta voltando indietro le maniche?? Altro che dare il Contentino ogni giorno ai giovani… su su che non fa male darsi da fare!! Poi col passare degli anni aumentare ci può stare! Ecco magari passare da 4 settimane scransce a 5..

Jana 3 sett fa su tio
Dare a tutti i ragazzi fino ai 18 anni almeno 8 settimane di ferie in modo uniforme, indipendentemente dalla loro scelta formativa, dovrebbe essere il minimo. Ridurre la differenza di trattamento tra coetanei. Non è che i liceali siano migliori degli apprendisti, sono scelte diverse, per mestieri diversi, ma tutti sono indispensabili.

Nova 3 sett fa su tio
Perché togliere l'attenzione al problema della necessità di dare agli apprendisti più tempi libero (in fondo sono ancora "ragazzi") attaccando le vacanze degli studenti delle scuole superiori che sono altrettanto necessarie, e chi è a contatto con gli studenti lo sa? Che i problemi esistenti vengano affrontati dando qualche settimana di vacanza in più, e l'apprendistato sarà certamente più attraente.

Mauz 3 sett fa su tio
Salari mensili anche agli studenti allora…parifichiamo.

Jana 3 sett fa su tio
Risposta a Mauz
Comunque sia lavorare con adulti è ben diverso e molto più faticoso dello stare seduti in classe spesso anche a divertirsi. L'azienda formatrice approfitta mica male del lavoro degli apprendisti, è giusto dare loro una paga.

Mauz 3 sett fa su tio
Risposta a Jana
Non metto assolutamente in discussione la loro paga. Ci mancherebbe anche. Quello che invece trovo grottesco é pensare di accorciare le vacanze agli studenti così da invogliare i giovani a percorrere la strada dell’apprendistato. Come se il criterio di scelta di un giovane fosse anche quello. Non si sta parlando di bambini ma di giovani adulti che stanno scegliendolo un percorso professionale che li accompagnerà poi per tutta la vita. Come si può anche solo lontanamente pensare che accorciando le vacanze agli studenti, ci saranno più giovani che sceglieranno l’apprendistato. Una scelta professionale (soprattutto impegnativa come a volte può esserlo quella universitaria, senza denigrare il percorso dell’apprendistato, anche perché dal punto di vista finanziario sono scelte completamente diverse: l’apprendista giustamente guadagna, lo studente universitario spende circa 15’000 frs all’anno, su per giù) si basa su tutt’altra riflessione che quella delle vacanze estive.

Rigel 3 sett fa su tio
Risposta a Mauz
Gli apprendisti iniziano a 16 anni. Sono giovani ma non adulti. Nemmeno per la legge.

CoffeeCat 3 sett fa su tio
strano che Regazzi si allinei a chi parla di togliere.

Linette 3 sett fa su tio
Hanno ragione sulla disparità, ma come mai nessuno di questi sputa sentenza non ha fatto l’ apprendista?

Maverik 3 sett fa su tio
Risposta a Linette
Io ho fatto l’apprendista, non mi sono mai sentito diverso da uno studente … anzi potevo essere finanziariamente un pochino indipendente, a 20 avevo lo stipendio pieno, dopo alcuni mesi ho potuto acquistare una macchinina (senza leasing come al giorno d’oggi) e quando sono entrato nel mondo del lavoro ero pronto e non sono andato in bornout o in depressione perché non ero pronto.

Elveg 3 sett fa su tio
Risposta a Linette
Perché la cadrega a spese degli altri era meglio!

CoffeeCat 3 sett fa su tio
Risposta a Maverik
i burnout e le depressioni non vengono perché "non si è pronti".

Jana 3 sett fa su tio
Risposta a Maverik
Maverik erano altri tempi però...

Rigel 3 sett fa su tio
Risposta a CoffeeCat
Esatto. Chi dice "ai miei tempi" non tiene conto che tutto è cambiato. Si pretende sempre di più da questi ragazzi, la scuola è diventata più impegnativa sia per il livello che per la quantità delle nozioni inculcate indispensabili per chi poi proseguirà negli studi andando all'università, ma esagerati per chi non essendo portato per la vita accademica, ambisce "solo" ad avere un buon mestiere. E il mondo del lavoro è ammalato, con i suoi ritmi schizofrenici. Credo che qualche stacco in più può far solo del bene. E se si risolve con il solito compromesso "alla svizzera"? Si potrebbero dare alcune settimane non pagate, come d'altronde hanno i ragazzi che fanno studi superiori.

Jana 3 sett fa su tio
Risposta a Rigel
Ben detto!
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