Quel piccolo Stato cruciale per l'economia svizzera

Il commercio tra Svizzera e Slovenia è esploso negli ultimi anni. La ragione? L’industria farmaceutica.
BERNA - Dopo Stati Uniti e Germania ecco che, inaspettatamente, troviamo la Slovenia. Stiamo parlando del podio dei più importanti partner commerciali (escludendo il commercio dell'oro) della Svizzera. Già perché negli ultimi anni il Paese alpino ha “scalato” la classifica superando Francia, Cina e Italia.
Ma come ha fatto una piccola nazione con poco più di due milioni di abitanti a diventare così determinante per l’economia della Confederazione?
Poco più di dieci anni fa, il valore delle merci scambiate tra Svizzera e Slovenia era di poco inferiore ai 400 milioni di franchi. Secondo l'Ufficio federale delle dogane e della protezione delle frontiere (UDSC), nel 2024 questo valore è esploso a oltre 44 miliardi, con un aumento di oltre il 60% rispetto all'anno precedente.
«Le relazioni economiche fra i due Paesi sono molto buone. Negli ultimi anni gli scambi commerciali tra Svizzera e Slovenia hanno avuto un andamento particolarmente positivo», si legge sul sito della Confederazione.
Un andamento positivo che ha un nome: l’industria farmaceutica. Questo settore rappresenta la quasi totalità degli scambi commerciali tra i due Paesi.
Il gruppo Novartis di Basilea svolge un ruolo centrale in questo contesto. Nel 2002 ha acquistato la società slovena Lek per 1,3 miliardi di franchi. La sua filiale di farmaci generici Sandoz, diventata indipendente nel 2023, ha reso la Slovenia un attore globale di primo piano in questo settore.
Un primo passo che ha attirato altre aziende svizzere. La società di logistica Kühne+Nagel, con sede a Schindellegi (SZ), ha aperto un centro di lavorazione farmaceutica a cinque minuti dall'aeroporto di Lubiana.
I farmaci Novartis non sono più prodotti esclusivamente a Basilea. Alcuni componenti dei farmaci, prodotti all'estero, transitano in Slovenia prima di essere riesportati come prodotti finiti in altri mercati.