Il divario retributivo con il settore privato è particolarmente elevato, soprattutto per le posizioni part-time
ZURIGO - Chi lavora per il governo federale è avvantaggiato dal punto di vista finanziario, soprattutto se occupa una posizione a tempo parziale. I calcoli mostrano che i dipendenti federali con lo stesso profilo guadagnano in media 10.000 franchi all'anno in più rispetto agli analoghi dipendenti del settore privato. Secondo la SonntagsZeitung, la differenza per le posizioni a tempo parziale sale - addirittura - a 17.600 franchi all'anno, ovvero circa 1.460 franchi in più al mese.
Un confronto che mostra un potenziale risparmio è di 390 milioni di franchi annui. Il PLR e l'UDC ora chiedono di ridurre gli stipendi. I sindacati si oppongono con forza
Il lavoro part-time paga per il governo federale - Le cifre provengono da un'analisi dell'economista Christoph Schaltegger che ha confrontato i cosiddetti "gemelli statistici". In altre parole, persone della stessa età, sesso, istruzione e funzione.La differenza è particolarmente evidente per i carichi di lavoro minori: chi lavora meno dell'80% riceve in media 17.600 franchi in più all'anno dalla Confederazione. Ciò corrisponde a un aumento di stipendio del 19,2% rispetto al settore privato. Secondo Schaltegger, le aziende private scaricano sui propri dipendenti i costi aggiuntivi derivanti da carichi di lavoro ridotti. Il governo federale non sembra fare altrettanto.
Le cifre provocano polemiche politiche - Un esempio di calcolo: un avvocato con dodici anni di esperienza professionale guadagna in media 115.000 franchi all'anno presso un datore di lavoro privato. In una posizione analoga presso il governo federale, il guadagno sarebbe di circa 159.000 franchi, ossia 34.000 franchi in più.
Dal punto di vista politico, la cosa sta suscitando scalpore. Il presidente del PLR Thierry Burkart afferma: «Il fatto che i dipendenti della Confederazione guadagnino molto di più dei dipendenti del settore privato è offensivo». Chiede di abbassare le categorie per i nuovi dipendenti e di limitare gli aumenti salariali. Il capogruppo dell'UDC Thomas Aeschi vuole, tra l'altro, abolire l'adeguamento al costo della vita e ridistribuire le classi salariali: «Il divario salariale mi sconvolge. Deve essere corretto».
«I veri problemi sono nel settore privato» - Critiche arrivano anche da sinistra. La consigliera nazionale Katharina Prelicz-Huber (Verdi) definisce il dibattito «polemica a buon mercato». Dice: «I veri problemi risiedono nel settore privato». Cita come esempio la crisi di Credit Suisse: «Lì abbiamo visto il "pasticcio" che i manager con stipendi esorbitanti possono causare». Prelicz-Huber è stata presidente dell'Associazione del personale del servizio pubblico (VPOD) fino al 2023 e sottolinea che molti lavori federali richiedono competenze specifiche e quindi devono essere ben retribuiti.
Prelicz-Huber fa riferimento a un recente studio condotto dalla società di revisione PWC per conto del governo federale. Questo studio conclude che gli stipendi complessivi non sono superiori al livello del settore privato, ad eccezione delle categorie salariali più basse. Secondo questo studio, gli alti funzionari federali guadagnano meno dei top manager delle grandi aziende.
Jürg Grossen ritiene che lo studio sia fuorviante - Da parte sua, il presidente del PVL Jürg Grossen ritiene che lo studio di PWC sia fuorviante: mette a confronto gli uffici federali solo con le grandi aziende quotate in borsa, ma non con le PMI. «È un tentativo di nascondere gli alti stipendi federali», afferma. Schaltegger avverte inoltre: «Il governo federale sta distorcendo il mercato del lavoro con la sua politica salariale. Le PMI perdono dipendenti a causa dell'amministrazione o devono assumere all'estero».
L'Ufficio federale del personale (UFPER) non è d'accordo con le cifre di Schaltegger. Li ha esaminati e non ne condivide i risultati. La base dei dati è troppo grossolana per una dichiarazione affidabile.