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ZURIGO

«Ha fatto entrare in Svizzera un criminale», è polemica sull'Ufficio immigrazione

Espulso per aver coltivato canapa, nascosto in casa il fratello criminale e fatto saltare un bancomat. Eppure è tornato in Svizzera.
20 minuti/Michael Scherrer
Fonte 20 Minuten
«Ha fatto entrare in Svizzera un criminale», è polemica sull'Ufficio immigrazione
Espulso per aver coltivato canapa, nascosto in casa il fratello criminale e fatto saltare un bancomat. Eppure è tornato in Svizzera.

ZURIGO - L'ufficio per la migrazione di Zurigo è travolto dalle polemiche per la vicenda di un kosovaro di 48 anni espulso dalla Svizzera anni fa per diversi reati, e successivamente rientrato nel nostro paese. Oggi l'uomo sarà nuovamente processato. Una storia che ha mostrato tutte le falle dell'Ufficio zurighese che si occupa di migranti e permessi.

Perché è stato espulso - Ma cosa aveva commesso esattamente il kosovaro? I reati risalgono tra gli anni 1996 e 2006. Innanzitutto aveva gestito una piantagione di cannabis indoor. Poi aveva nascosto alle autorità il fratello evaso dal carcere e aveva fatto esplodere un bancomat a Dietlikon (Zurigo) il 31 agosto 2021 causando danni materiali attorno ai 69.000 franchi. Insomma un bel curriculum criminale tanto che in questi giorni sono in molti a chiedersi come abbia potuto ottenere nuovamente un permesso di soggiorno nonostante la lunga fedina penale e il divieto di ingresso. L'uomo era stato condannato otto volte e le pene detentive cumulate erano state di circa 40 mesi. Nel 2009 l'Ufficio della migrazione del Cantone di Zurigo aveva revocato il permesso di soggiorno. Il kosovaro ha dunque lasciato la Svizzera nel settembre 2011 con un divieto di entrata per cinque anni.

Cosa è successo successivamente in Kosovo? - Prima della sua partenza, l'uomo aveva organizzato l'importazione di 110 chilogrammi di hashish dal Kosovo alla Svizzera attraverso l'Albania e l'Italia. Nella regione di confine tra Kosovo e Albania, è stato arrestato in flagrante dalle autorità albanesi: l'uomo era in possesso di diversi grammi di droga. Nel 2012 è stato condannato in Albania a sette anni e otto mesi di carcere. Il procedimento nel Cantone di Zurigo per la vendita di dieci chilogrammi di hashish è stato successivamente archiviato.

Perché è stato permesso all'uomo di rientrare in Svizzera? - Nel 2016, il kosovaro ha chiesto all'Ufficio della migrazione un permesso d'ingresso per raggiungere la sua famiglia - la moglie e i figli vivono in Svizzera. Alla domanda ha allegato una fedina penale pulita dal Kosovo e la conferma della polizia kosovara che non aveva precedenti penali nel suo paese. Sebbene l'uomo fosse ancora iscritto nel registro penale svizzero con due condanne del 2008 e del 2009, l'Ufficio della migrazione gli ha concesso il permesso d'ingresso appena un mese dopo. Quindi il kosovaro è rientrato in Svizzera poco tempo dopo.

Come ha ottenuto il permesso di soggiorno? - Pochi giorni dopo il suo arrivo a Zurigo, ha presentato una domanda di permesso di soggiorno all'ufficio distrettuale. Alla domanda se avesse precedenti penali, ha risposto "No". Secondo l'accusa, i dipendenti responsabili dell'ufficio immigrazione hanno trascurato documenti importanti o addirittura non li hanno nemmeno letti. Di conseguenza, ha ottenuto il permesso di soggiorno che aveva richiesto solo un giorno dopo aver ricevuto la domanda "senza un esame più attento o approfondito dei suoi dati". Una decisione che è stata criticata dalla Procura. "L'interesse pubblico a tenere lontano l'imputato, sapendo che aveva precedenti penali di lunga data all'estero, avrebbe certamente avuto un peso maggiore rispetto ai suoi interessi privati e familiari".

Dove si trova attualmente l'uomo? - Il kosovaro sta attualmente scontando una condanna anticipata nel carcere di Pöschwies. Nel 2023, il tribunale cantonale lo ha condannato a cinque anni e quattro mesi di prigione e al divieto di soggiorno nel Paese per 14 anni. Poiché la Procura ha presentato ricorso, il Tribunale cantonale di Zurigo dovrà occuparsi del caso oggi, venerdì. Il pubblico ministero chiede una pena detentiva di sei anni e cinque mesi e l'interdizione dalla Svizzera per 14 anni.

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