I due paesi hanno firmato un accordo per la restituzione dei soldi confiscati alla figlia dell'ex presidente Karimov.
TASHKENT - L'Uzbekistan e la Svizzera hanno firmato oggi a Tashkent un accordo che prevede la restituzione al Paese dell'Asia centrale di circa 182 milioni di dollari (165 milioni di franchi al cambio attuale). Il denaro era stato confiscato nell'ambito di un procedimento penale contro la figlia dell'ex presidente e autocrate Islam Karimov.
Lo ha comunicato oggi il ministero della giustizia uzbeko, citato dall'agenzia francese Afp. Un'altra intesa simile, sottoscritta nell'estate del 2022, aveva già permesso la restituzione di 131 milioni di dollari.
Secondo la stessa fonte, l'accordo è stato siglato a Tashkent dal ministro della giustizia locale, Akbar Tashkulov, e dall'ambasciatore elvetico in Uzbekistan Konstantin Obolensky. I soldi recuperati andranno a beneficio della popolazione tramite un fondo dell'Onu, in particolare nei settori della sanità e dell'istruzione.
Gli averi erano stati acquisiti illegalmente da alcuni cittadini uzbeki e confiscati nel 2012 nell'ambito del procedimento avviato contro Gulnara Karimova dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC). In totale, erano stati congelati circa 800 milioni di franchi.
L'Uzbekistan, nazione alleata di Russia e Cina, reclama più di un miliardo di dollari da diversi Paesi, tra cui Francia e Stati Uniti, da quando Karimova è stata imprigionata nel 2017. La donna è accusata di essersi arricchita illegalmente partecipando alla corruzione su larga scala durante la presidenza di Karimov senior.
Islam Karimov è stato padre-padrone dell'Uzbekistan, guidandolo con il pugno di ferro, dall'indipendenza dall'Unione Sovietica nel 1991 fino alla sua morte nel 2016. La figlia si trova attualmente in carcere in patria, essendo stata condannata nel 2020 a 13 anni di prigione.