BERNAI dipendenti non esitano a dare le dimissioni malgrado il contesto attuale

07.01.23 - 16:27
«Ondata di riorientamenti». La ricerca di un miglior salario rimane largamente in testa ai motivi che spingono al cambiamento
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Fonte ats
I dipendenti non esitano a dare le dimissioni malgrado il contesto attuale
«Ondata di riorientamenti». La ricerca di un miglior salario rimane largamente in testa ai motivi che spingono al cambiamento

BERNA - I cambiamenti di impiego osservati sul mercato del lavoro restano frequenti nonostante la minaccia di una recessione. È quanto constata l'esperto in risorse umane (RH) Matthias Mölleney. In un'intervista, evoca una «ondata di riorientamenti» causata dal Covid.

La ricerca di un miglior salario rimane largamente in testa ai motivi citati dalle persone che danno le loro dimissioni, rileva lo specialista in un'intervista rilasciata oggi alla Neue Zürcher Zeitung.

L'aspetto più saliente evocato dai lavoratori è tuttavia il bisogno di ottenere un riconoscimento, che è in netto rialzo, precisa Mölleney, ex capo del personale del gruppo Swissair e oggi responsabile del centro ricerche umane presso la Scuola universitaria professionale di economia di Zurigo (HWZ).

Inoltre, numerosi dipendenti dicono di apprezzare la possibilità di poter lavorare da casa, sebbene si sentano un po' tagliati fuori dall'impresa quando lo fanno.

Partenze costose

Le carenza di manodopera qualificata fa spostare i rapporti di forza al momento dell'assunzione. I lavoratori sanno che tengono spesso il coltello dalla parte del manico e si mostrano più agguerriti.

In futuro, prosegue Mölleney, l'economia "si batterà per ciascun dipendente" di fronte alla penuria di personale. La mancanza di lealtà può diventare un rischio per il datore di lavoro. La partenza di un salariato può costare fino a un anno di stipendio alla sua impresa, a seconda del livello gerarchico. L'esperto consiglia pertanto ai datori di lavoro di meglio comunicare sulle prospettive che possono offrire.

Negli Stati Uniti, il fenomeno qui menzionato ha un nome: il "Big Quit", o "Grandi Dimissioni". Il termine sta a designare un grande movimento di partenze professionali che è iniziato a partire dal luglio 2020, in seguito alla pandemia di Covid-19, quando milioni di Americani insoddisfatti del loro lavoro o del loro salario hanno lasciato il loro impiego.

COMMENTI
 
RobediK71 2 mesi fa su tio
Non c’era un articolo dove in Svizzera c’è grande ricerca di Over 50 ?
francox 2 mesi fa su tio
Non ci si affeziona più alla ditta, come non ci si affeziona più al collaboratore. Ogni capetto ha un premio se fa risparmiare qualcosa alla ditta. Così i più fetenti, lasciano a casa gli over 50 e chiunque non sia iperproduttivo. Bene che sia anche il contrario.
Rosa 2 mesi fa su tio
..e poi anche i capetti fetenti diventano vecchi..ma purtroppo resteranno sempre fetenti!!
dan007 2 mesi fa su tio
Per me quando si cambia e per lanciarsi in un attività i. Proprio come stipendiato cosa cambia si è sicuri si trovare meglio ? Per coloro invece che inseguono un sogno di conciliare passione e lavoro la remunerazione e secondaria vedi artisti attori e quanto altro
Gianca_Zurzi 2 mesi fa su tio
Basterebbe rivalutare gli stipendi ogni anno come fanno altri paesi
Pianeta Terra 2 mesi fa su tio
Quasi quasi mi licenzio e vado a cercare lavoro , e credo che nel mio ramo non farei fatica con le conoscenze che ho. Ma uno a 55 anni con esperienza costa troppo . Qualsiasi ditta in questo cantone non assumerebbe mai uno sconosciuto così.
francox 2 mesi fa su tio
Stai dove sei, sopra i 40 sei indigesto. Swisscom insegna.
Adegheiz 2 mesi fa su tio
Basterebbe avere più rispetto.
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