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NEUCHÂTEL/VAUDSi butta nel vuoto con i figli: «Al Creux-du-Van tra i 5 e i 10 suicidi l’anno»

26.07.22 - 19:58
La tragedia familiare consumatasi domenica accende il dibattito sull’hotspot turistico teatro di tanti gesti estremi.
Imago
Si butta nel vuoto con i figli: «Al Creux-du-Van tra i 5 e i 10 suicidi l’anno»
La tragedia familiare consumatasi domenica accende il dibattito sull’hotspot turistico teatro di tanti gesti estremi.
«È un peccato, ma non c'è soluzione», così il sindaco di Provence, uno dei paesi che circondano il sito. «Si possono mettere dei pattugliatori e installare telecamere di sorveglianza», ribatte Léonore Dupanloup di Stop suicide.

NOIRAIGUE - Vista da urlo, sul maestoso anfiteatro roccioso del Creux-du-Van. Macchiata, però, da drammi che fanno venire i brividi. L’ultimo, consumatosi domenica mattina, ha visto una madre gettarsi nel vuoto con i suoi due bambini di quattro e due anni.

Tanti precedenti - Il tragico episodio non è una prima nella zona. Nel 2015 un padre si suicidò lanciandosi dalla parete rocciosa insieme ai suoi due figli. Un anno dopo un secondo padre tentò, prima di essere fermato dalle autorità, di fare lo stesso portandosi dietro il figlio. I suicidi, al di là dei drammi familiari, sembrano però essere una costante nel circo roccioso. «Secondo la gente del posto, tra le cinque e le dieci persone decidono di togliersi la vita al Creux-du-Van ogni anno», ha dichiarato al portale Watson.ch Johny Favre, sindaco di Provence (VD), uno dei paesi che circondano il sito. «Ma i gesti estremi fatti in solitudine, senza figli, non suscitano emozioni e non vengono discussi». 

«Nessuna soluzione» - I suicidi, ormai diventati routine nell'area, non hanno però ancora portato all’installazione di nuove misure di sicurezza. «È del tutto irrealistico immaginare di costruire una barriera lungo l’anfiteatro roccioso. È troppo grande, troppo lungo», sottolinea Favre. «Dovremmo barricare anche il lago di Ginevra con il pretesto che la gente vi sta annegando? È un peccato, ma non c'è soluzione».

«Più prevenzione» - Delle alternative adatte a un sito naturale come il Creux-du-Van, però, ci sarebbero. «Si può fare prevenzione con delle postazioni per chiamate di emergenza, un sistema di illuminazione, pattugliatori o telecamere di sorveglianza», ha assicurato Léonore Dupanloup, dell'associazione Stop Suicide, a Watson.

Tra rassegnazione e riflessione - «È triste, ma penso che se non esistesse la possibilità del Creux-du-Van chi si vuole togliere la vita lo farebbe altrove», ha replicato il sindaco Favre. In disaccordo, però Dupanloup: «Sappiamo che i metodi e i luoghi scelti per il suicidio non si sostituiscono gli uni con gli altri. E rassegnarsi non è mai la soluzione». 

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