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SVIZZERA

Il Consiglio federale bacchetta Putin, e non si escludono sanzioni

Il Governo federale vuole evitare che la Russia usi la Svizzera «per aggirare le sanzioni dell'UE».
Keystone
Il Consiglio federale bacchetta Putin, e non si escludono sanzioni
Il Governo federale vuole evitare che la Russia usi la Svizzera «per aggirare le sanzioni dell'UE».
BERNA - La Svizzera osserva, ma non esclude un passaggio all'attacco. In seguito alla sua seduta odierna, il Consiglio federale prende posizione e critica il riconoscimento russo delle regioni separatiste di Donetsk e Luhansk, definendolo «un a...

BERNA - La Svizzera osserva, ma non esclude un passaggio all'attacco. In seguito alla sua seduta odierna, il Consiglio federale prende posizione e critica il riconoscimento russo delle regioni separatiste di Donetsk e Luhansk, definendolo «un atto contrario al diritto internazionale e una violazione dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina». E, come già accennato ieri dalla segretaria di Stato del DFAE Livia Leu, non esclude di punire la Russia adottando delle misure coercitive. Questo, perché «il Consiglio federale vuole evitare che la Svizzera venga usata come piattaforma per aggirare le sanzioni imposte dall’Unione europea». 

Il Governo, che si dice preoccupato che possa esserci un'ulteriore escalation, specifica che non riconosce l'indipendenza di queste regioni «che rimangono parte dello Stato ucraino». Il riconoscimento russo viola inoltre in maniera diretta gli accordi di Minsk.

Per quanto concerne eventuali sanzioni, il Consiglio federale prende tempo, sottolineando la volontà di analizzare prima i provvedimenti dell'UE, ma ribadisce che «la Svizzera non deve diventare una piattaforma per aggirare quest'ultimi». Per questo motivo, la Confederazione potrebbe adottare delle misure coercitive «che possono comprendere blocchi di merci e di servizi, sanzioni finanziarie, divieti di ingresso e di transito, oppure una combinazione di queste e altre misure».

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