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SAN GALLO / GERMANIATurismo degli acquisti ancora permesso, ma gli svizzero tedeschi preferiscono lasciar perdere

08.11.20 - 13:09
La Germania prevede un'eccezione alla quarantena per i confederati, che di questi tempi, però, non sembrano ingolositi.
Keystone
Dalla seconda metà d'ottobre, la quantità di soldi spesi dagli svizzeri in Germania si è ridotta drasticamente
Dalla seconda metà d'ottobre, la quantità di soldi spesi dagli svizzeri in Germania si è ridotta drasticamente
Turismo degli acquisti ancora permesso, ma gli svizzero tedeschi preferiscono lasciar perdere
La Germania prevede un'eccezione alla quarantena per i confederati, che di questi tempi, però, non sembrano ingolositi.
Cautela dovuta alla pandemia, ma non solo: «Molta gente non sa della deroga. Hanno solo letto i titoloni che dicevano che la Svizzera diventava un Paese a rischio».

SAN GALLO / STOCCARDA - La Germania ha inserito la Svizzera nella lista dei Paesi a rischio Covid-19, ma per gli abitanti di diversi cantoni svizzero-tedeschi e del Giura è stata creata un'eccezione che permette loro di recarsi nel confinante Baden-Württemberg per meno di 24 ore - per esempio per andare a fare la spesa - senza doversi sottoporre ad alcuna quarantena. Una "cortesia" tutta tedesca pensata anche per non ostacolare il turismo degli acquisti che, però, sembra non ingolosire affatto i consumatori svizzeri. 

Come rivela uno studio dell'Università di San Gallo (HSG) riportato dal Tages-Anzeiger, infatti, nella seconda metà d'ottobre, parallelamente al peggioramento dei numeri della pandemia, la mole di denaro spesa dai clienti confederati in Germania si è contratta improvvisamente, a una velocità che ricorda le chiusure dei confini di metà marzo.

Se nella settimana dal 12 al 18 ottobre gli svizzeri sborsavano ancora complessivi 25 milioni di franchi utilizzando carte di debito nella vicina Bundesrepublik, la settimana successiva tale cifra era già scesa a 17. Quella dopo, tra il 26 ottobre e il 1° novembre, l'importo era ulteriormente calato a 15 milioni.  

La flessione, precisa il professore di econometria dell'HSG Matthias Fengler, è senz'altro da ricondurre a una generale riduzione della mobilità delle persone, che è stato possibile riscontrare anche all'interno della Svizzera. A ridursi, con il crescere delle cautele dovute al pericolo di contagio, è stata però anche la propensione a dedicarsi alle abituali attività del tempo libero: «In fondo, una gita in Germania è molto di più di una semplice spesa al supermercato», fa notare Fengler.

A trattenere gli svizzero tedeschi dall'andare con la stessa assiduità di sempre a fare acquisti nel Paese confinante sarebbe stata infine anche la scarsa conoscenza della deroga creata apposta per loro: «Molta gente non sa affatto delle eccezioni nel Baden-Württemberg - sottolinea il docente -. Hanno solo letto i titoloni che dicevano che la Svizzera diventava un Paese a rischio».

La deroga vale per i soggiorni di meno di 24 ore e per le persone provenienti dai cantoni di Appenzello Interno ed Esterno, Argovia, Basilea Città e Basilea Campagna, Giura, Sciaffusa, Soletta, San Gallo, Turgovia e Zurigo. Oltre a frontalieri e studenti, sono dispensati dalla quarantena in caso di visite "lampo" anche gli abitanti delle vicine regioni francesi del Basso e Alto Reno, del Liechtenstein e del Vorarlberg, in Austria.

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