Cerca e trova immobili
SVIZZERA

Quando il coronavirus fa calare il lavoro, anche dei medici

Il 36% di loro ha richiesto le indennità del lavoro ridotto. Calo dell'attività per quasi la metà degli intervistati.
Depositphotos - foto d'archivio
Fonte ats
Quando il coronavirus fa calare il lavoro, anche dei medici
Il 36% di loro ha richiesto le indennità del lavoro ridotto. Calo dell'attività per quasi la metà degli intervistati.
Per il 4% del campione, il deficit accusato potrebbe perfino costituire "una minaccia esistenziale".
BERNA - L'epidemia di coronavirus non ha avuto le stesse ripercussioni per tutti i medici. Se da un lato alcuni sono stati sommersi dal lavoro, dall'altro in parecchi hanno dovuto forzatamente ridurre le proprie attività, con conseguenze non i...

BERNA - L'epidemia di coronavirus non ha avuto le stesse ripercussioni per tutti i medici. Se da un lato alcuni sono stati sommersi dal lavoro, dall'altro in parecchi hanno dovuto forzatamente ridurre le proprie attività, con conseguenze non indifferenti sulle entrate economiche.

È quanto emerge da un sondaggio realizzato dalla Federazione dei medici svizzeri (FMH) coinvolgendo i propri membri. I risultati dell'indagine, che riguarda il periodo fra marzo e maggio, sono stati pubblicati oggi all'interno della rivista dell'associazione.

Il virus ha toccato in modo molto variegato l'occupazione dei medici. A marzo, appena il 13% ha indicato di aver avuto "molto più lavoro", una percentuale inferiore a quella di chi ne ha avuto "un po' meno" (22%) o "molto meno" (32%). Un trend che ha sorpreso anche i diretti interessati. Lo scarto si è addirittura allargato il mese seguente. In aprile infatti, solo il 7% ha riferito di un carico di lavoro maggiore. Quasi la metà - il 46% - ha parlato di "molto meno lavoro" e il 24% di "un po' meno". In maggio la situazione si è normalizzata: sia la menzione "molto più lavoro" che quella "molto meno" hanno raggiunto il 9%.

Questo calo delle attività ha inevitabilmente influito sui guadagni. Oltre due terzi degli interpellati si aspetta delle perdite e il 43% che tali perdite siano "importanti". Per il 4% del campione, il deficit accusato potrebbe perfino costituire "una minaccia esistenziale". Il 36% dei medici ha rivelato di aver richiesto le indennità del lavoro ridotto, mentre l'1,6% ha effettuato licenziamenti.

Contatti con infetti - Per quel che concerne i contatti con persone malate, un terzo dei dottori confida di essersi ritrovato in marzo almeno un giorno su due vicino a pazienti infetti o potenzialmente infetti. In aprile il tasso è sceso al 27% e in maggio al 12%. Il 26% ha invece dichiarato di non aver avuto alcuna interazione diretta con soggetti potenzialmente contagiosi.

Mancanza di materiale - I medici, un quarto dei quali rientra in un gruppo a rischio, si lamentano poi della carenza di materiale. Stando al 57% le mascherine erano "difficilmente" o "del tutto" irreperibili a marzo e per il 40% la situazione era ancora così ad aprile. Un miglioramento in tal senso non si è infatti osservato prima di maggio. Lo stesso vale per le forniture di prodotti disinfettanti e di altro equipaggiamento.

Qualcuno si è ammalato - Secondo il sondaggio, a cui hanno partecipato 12'111 medici dei 33'269 contattati suddivisi nelle tre regioni linguistiche, 282 dottori, ovvero il 2,3%, sono risultati positivi al tampone per il Covid-19. La quota rimane stabile fra chi esercita in ambulatorio e chi in ospedale. In 719 hanno affermato di aver avuto sintomi, ma di non essersi sottoposti al test.

Cantoni e Confederazione - Ai medici è anche stato chiesto di dare un voto all'operato delle varie autorità. Ne escono vincitori soprattutto i cantoni: il 51% ritiene che abbiano gestito "piuttosto bene" la crisi e il 35% che l'abbiano fatto "molto bene". Leggermente inferiore il consenso per la Confederazione, il cui intervento è stato giudicato molto buono dal 25% e piuttosto buono dal 56%. Circa il 18% l'ha invece definito abbastanza o decisamente negativo.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE