La diffusione mondiale del virus spinge ad adottare misure di sicurezza
Intanto il numero telefonico d'emergenza viene preso d'assalto. Circa 690 persone hanno chiamato dalle 8.00 di questa mattina
ZURIGO - Con l'arrivo del coronavirus in Svizzera, ansie e paure della popolazione hanno registrato una accelerata significativa. E anche le aziende sono corse ai ripari nel tentativo di arginare le possibilità di contagio.
Un esempio? Il volantino comparso nella mensa del cementificio di Holcim, a Untervaz (GR). «A causa della situazione attuale, si prega di evitare di stringersi la mano», recita l'affissione.
Secondo un dipendente, il volantino è apparso lunedì: «È sicuramente correlato al coronavirus - spiega -. Soprattutto perché nel fine settimana c'è stato l'annuncio dell'esplosione di casi in Italia e stiamo lavorando praticamente al confine». Le indicazioni sono state accolte in modi diversi dai dipendenti: «Alcuni si sono mostrati ansiosi. Altri, come me, pensano solo che sia positivo che la nostra azienda fornisca istruzioni chiare».
Le altre aziende - Anche da Swisscom, i dipendenti hanno ricevuto una comunicazione tramite l'intranet riguardante il tema coronavirus. Oltre a evitare di toccarsi il viso, questi vengono invitati a lavarsi spesso le mani e a evitare di stringerle ai colleghi. «Si applicano le stesse misure che si suggeriscono durante l'influenza stagionale», spiega la portavoce Sabrina Hubacher. Swisscom ha persino istituito un centro per la consulenza medica.
Da Coop, i dipendenti sono tenuti a rispettare le misure igieniche di base. «Questo include anche evitare di stringersi la mano», ha detto chiaramente a 20 Minuten la portavoce Rebecca Veiga. «I nostri lavoratori sono già stati informati due settimane fa».
Anche la Posta consiglia ai suoi impiegati di rispettare le normali misure igieniche quali lavarsi le mani o pulire le superfici di lavoro. «In caso di epidemia, raccomandiamo anche di non stringere la mano, di evitare di salutarsi con dei baci e invitiamo a tenersi a un metro di distanza dalla persona con cui si sta parlando», afferma il portavoce Erich Goetschi.
Linea telefonica d'emergenza presa d'assalto - Intanto, la linea telefonica d'emergenza attivata dalle autorità elvetiche sul coronavirus è presa d'assalto. Le domande più frequenti - ha indicato oggi Medgate - concernono i viaggiatori o le misure igieniche.
«Circa 690 persone hanno chiamato dalle 8.00 di questa mattina», hanno indicato i responsabili a Keystone-ATS oggi verso mezzogiorno. Ieri erano state 1370 e lunedì 1500. La linea di emergenza aveva già registrato un incremento alla fine della settimana scorsa con 170 telefonate sabato e 270 domenica, dopo le informazioni provenienti dall'Italia.
Una trentina di collaboratori rispondono alle domande nelle tre lingue nazionali. Molte riguardano i viaggi, prima verso l'Asia e ora anche verso l'Italia. Le autorità svizzere non emettono restrizioni di viaggi, ma «non raccomandano i soggiorni in Cina», ricorda Medgate. Altre domande concernono le misure igieniche da prendere per proteggersi dalla malattia.
L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) raccomanda: