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«Vietare i colpi di testa ai ragazzini che giocano a calcio»

Lo chiedono due specialisti svizzeri in neurologia. La ricerca mostra un legame tra le frequenti commozioni cerebrali e la demenza
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«Vietare i colpi di testa ai ragazzini che giocano a calcio»
Lo chiedono due specialisti svizzeri in neurologia. La ricerca mostra un legame tra le frequenti commozioni cerebrali e la demenza
ZURIGO - Vietare i colpi di testa nella pratica del calcio giovanile: è quanto chiedono due rinomati specialisti svizzeri in neurologia, che auspicano nuove regole per evitare il più possibile i traumi cranici. La ricerca scientifi...

ZURIGO - Vietare i colpi di testa nella pratica del calcio giovanile: è quanto chiedono due rinomati specialisti svizzeri in neurologia, che auspicano nuove regole per evitare il più possibile i traumi cranici. La ricerca scientifica mostra infatti che frequenti commozioni cerebrali contribuiscono allo sviluppo della demenza.

I bambini sono maggiormente esposti al rischio di danni cerebrali in caso di lesioni alla testa, perché hanno il cranio più sottile e muscoli del collo più deboli, ricorda la SonntgasZeitung. Negli Stati Uniti la federazione calcistica ha vietato i colpi di testa ai bambini al di sotto dei 10 anni. Dai 10 ai 13 anni vi si può fare ricorso solo in misura limitata.

Misure queste che - riferisce il domenicale - sono viste di buon occhio anche da Peter Zangger, a lungo responsabile della clinica di riabilitazione a Bellikon (AG), e Andreas Meyer-Heim, primario in una clinica specializzata ad Affoltern am Albis (ZH).

Da parte sua la lega svizzera di calcio ritiene invece che imporre un divieto sia un provvedimento esagerato. In gennaio sono però previste discussioni per trovare altri modi volti a ridurre i danni cerebrali nei bambini e nei giovani.

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