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Alexander Doni: "Ho rischiato di morire, ho un'aritmia al cuore"

L'ex portiere della Roma ha rescisso il contratto che lo legava al Liverpool per un serio problema di salute
Keystone
Alexander Doni: "Ho rischiato di morire, ho un'aritmia al cuore"
L'ex portiere della Roma ha rescisso il contratto che lo legava al Liverpool per un serio problema di salute
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LIVERPOOL (Inghilterra) - L'ex portiere della Roma, Alexander Donieber Marangon, più semplicemente Doni, pochi giorni fa ha rescisso il contratto che lo legava al Liverpool ed è tornato in Brasile con la sua...

LIVERPOOL (Inghilterra) - L'ex portiere della Roma, Alexander Donieber Marangon, più semplicemente Doni, pochi giorni fa ha rescisso il contratto che lo legava al Liverpool ed è tornato in Brasile con la sua famiglia. La scelta di tornare in patria non è dovuto tanto alla 'saudade', quanto ad un serio problema cardiaco. 

L'estremo difensore brasiliano è infatti affeto da un’aritmia riscontrata dai medici dei Reds durante alcuni esami effettuati la scorsa estate, anche se il giocatore l'aveva fin dai tempi in cui indossava la maglia giallorossa, avendola contratta in gioventù a causa di un virus, e nonostante ciò i medici capitolini gli concessero ugualmente l'idoneità per scendere in campo, al contrario di quanto accaduto in Inghilterra. 

Nelle ultime settimane si era parlato per lui di un interesse del Botafogo, ma a causa della sua situazione di salute alla fine non se n'è fatto nulla e alla fine Doni ha preso la decisione di fermarsi fino ad aprile, quando si sottoporrà a nuovi esami per avere la certezza di poter tornare a giocare.

A ogni modo il problema che lo affligge non è di poco conto e sicuramente da non sottovalutare, visto che in un'occasione ha addirittura rischiato la vita, come ammette lo stesso Doni: "Rimpiangerò le partite e le atmosfere degli stadi, ma vivere e stare accanto alla famiglia è più importante. Ringrazio il Liverpool: si è comportato benissimo. Una volta ho avuto un arresto cardiaco di 25 secondi e quasi finivo dall'altra parte. Da luglio è cominciata una lunga serie di esami medici e test, a Londra, Roma e Milano. Sono stato da uno dei migliori medici d'Europa che mi ha seguito con attenzione, e a lungo. A un certo punto mi ha chiesto di star fermo per qualche mese e il giorno dopo mi ha spiegato di non potermi proibire di giocare al calcio, ma che lui l'idoneità all'attività agonistica non me l'avrebbe mai concessa. Ci sono stato male per tre mesi, senza dormire la notte, e ho ripensato a ciò che mi era successo: sono stato per andare dall'altra parte, ci sono stato per venticinque secondi e mi sembra di aver dormito per cento anni. È stata dura, ma con il tempo mi è passata, ora do ancora più valore a certe cose, prima di tutto la famiglia. L'aritmia? Ho sempre avuto questo tipo di problema e ho girato l'Europa intera facendo altri esami. Ora devo rimanere fermo fino ad aprile, ma poi ho grandi chance di poter essere autorizzato al ritorno in campo. Quindi tornerò ad allenarmi per disputare il campionato paulista del prossimo anno: nel 2014 voglio giocare". (ITM)

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