"Per tutti siamo la feccia della società. Ma non è vero che se sei un ciclista sei dopato"

Duro sfogo di Davide Cassani: "Ci stanno prendendo di mira. Ma davvero pensate che il doping sia un problema solo del nostro sport?"
MILANO (Italia) - Dopo gli ultimi eventi legati al doping, il mondo del ciclismo ha subito un vero e proprio terremoto. Prima l'ammissione di Lance Armstrong di essersi dopato per gran parte della sua carriera, poi lo sviluppo dell'Operacion Puerto con il processo al dottor Fuentes, che ha gettato pesanti ombre anche su Mario Cipollini, con gli atti che dimostrano come l'ex corridore di Lucca abbia assunto sostanze dopanti nel 2002, anno in cui vinse il Mondiale di Zolder.
“Non è vero che se sei un ciclista sei dopato” - Al riguardo dice la sua anche Davide Cassani, ex ciclista e commentatore Rai degli eventi ciclistici, in un amaro sfogo dal suo profilo Facebook dove respinge l'accusa che ormai i ciclisti siano tutti dei dopati: "Ormai siamo per tutti lo sport dei drogati, la feccia di questa società. Sei un ciclista? Sei un dopato. Che il 50% di loro guadagni 40.000 lordi cioè 1 euro a km (un prof può arrivare a percorrere 40000 km in un anno) non frega niente a nessuno e che l'unico loro pensiero sia quello di aiutare un proprio compagno di squadra dimostrando una generosità che non è più di questo mondo, una dote che mai viene sottolineata. No, siamo un branco di drogati. Punto e basta. Poi viene fuori l'Operacion Puerto. 500 sportivi coinvolti, 250 sacche di sangue in frigorifero. Dal 2006 solo il nome di qualche ciclista è saltato fuori. Italiani, tedeschi, colombiani ma soprattutto solo ciclisti. Fuentes dice che è disposto a collegare i codici ai nomi ma nessuno gli chiede nulla. Il file del pc non viene toccato per il diritto alla privacy. Fuentes dice che se parla salta lo sport in Spagna e per essere tranquilli qualcuno pensa bene di lasciare le sacche di sangue fuori dal frigorifero cosi, essendo danneggiate, non servono più a nulla. Fuentes dice di aver curato anche tennisti, calciatori, atleti dell'atletica leggera ma i nomi che vengono fuori di chi sono? Solo ciclisti. La Wada si è presentata ai mondiali di calcio del 2006 ma sono stati rimandati a casa e nessuno ha mai detto nulla. Facile essere forti con i deboli e deboli con i forti. Cipollini era dopato? Non lo so, lo scopriremo ma vorrei sapere chi erano gli altri sportivi che tenevano sacche di sangue in quel frigorifero e soprattutto perché io che sono un ciclista sono un dopato e tutti gli altri sono dei santi. Ma davvero pensate che il doping sia un problema solo del ciclismo? Ma se sono tra i pochi che accettano passaporto biologico, esami del sangue, reperibilità obbligatoria, perché gli altri rifiutano tutto questo?" (ITM/red)



