Gabriele Giulini: "Il Bellinzona avrà uno stadio ragionato e bello"

Il progetto verrà realizzato dal Gruppo Policentro e prevede accanto all'infrastruttura sportiva un centro commerciale. "Dobbiamo stringere i tempi per ottenere la licenza, la prima preoccupazione"
Il progetto verrà realizzato dal Gruppo Policentro e prevede accanto all'infrastruttura sportiva un centro commerciale. "Dobbiamo stringere i tempi per ottenere la licenza, la prima preoccupazione"
BELLINZONA – Una nuova via si è aperta per il nuovo stadio dell’AC Bellinzona, tanto voluto dal presidente Gabriele Giulini e necessario per l’ottenimento della licenza da parte della Swiss Football League. In conferenza stampa si è parlato del nuovo progetto, con lo stadio che sorgerà a Castione insieme ad un grande centro commerciale.
Ad occuparsi della realizzazione del progetto e della gestione futura sarà il Gruppo Policentro, presieduto dall’ingegnere Lino Iemi, che ha già realizzato diversi centri commerciali non solo in Italia e in Europa, ma anche in America e in Russia: “Si tratterà non solo di un luogo per gli acquisti, ma anche di aggregazione, un aspetto fondamentale per questo tipo di struttura, che darà lavoro a 700 persone”.
Non ci saranno infatti solo attività commerciali, ma anche possibilità di svago: “Il bacino d’utenza non comprende solamente il Ticino, ma anche le zone limitrofe dell’Italia, per non dimenticare il turismo”, ha spiegato Iemi. “Perciò sarà importante dare la possibilità di frequentare il centro commerciale sette giorni su sette. L’investimento complessivo si dovrebbe aggirare intorno ai 200 milioni”.
Dopo l’accantonamento del progetto in Via Tatti la cautela è d’obbligo, ma le basi per il nuovo stadio ci sono, come ha confermato il sindaco di Arbedo-Castione Luigi Decarli: “Il piano d’indirizzo è stato presentato al Dipartimento del Territorio e spero che la domanda di costruzione venga approvata entro l’aprile del prossimo anno. Una soluzione del genere non gioverà solo al nostro comune, ma a tutto il Cantone”.
Il presidente dell'ACB Gabriele Giulini ha sottolineato l’importanza della realizzazione del nuovo stadio: “Per una squadra come il Bellinzona, i suoi tifosi e la Città l’infrastruttura attuale non è sufficiente. La preoccupazione è principalmente quella di soddisfare le esigenze della Swiss Football League (SFL). Ci siamo mossi su vari fronti, sempre con la trasparenza verso tutti gli interlocutori, e la prima direzione presa (per cui si era firmata una dichiarazione d’intenti con il Municipio di Bellinzona e l’HRS Real Estate) si è poi rivelata sbagliata”.
Anche sul piano finanziario ci si è già mossi e c’è già l’assicurazione di diversi investitori, ma rimane comunque una parte da coprire: “Toccherà all’ACB trovare la parte mancante di finanziamento. Si tratterà del primo stadio in Ticino a norma FIFA, non sarà mega – la capienza si dovrebbe aggirare intorno ai 10-12 mila posti - ma ragionato e architettonicamente originale. Inoltre disporrà anche di un grande impianto fotovoltaico”.
Per il Bellinzona si tratterà comunque di accelerare i tempi: “Dovremo fare in modo di avere il prima possibile le garanzie per la SFL, in modo da ottenere la licenza e stare tranquilli. Una volta che il progetto sarà sviluppato anche se non ci sarà ancora l’approvazione per la domanda di costruzione penso che si possa ragionare con la Federazione. Un’eventuale retrocessione, che non voglio nemmeno prendere in considerazione, non influirebbe comunque sul progetto”.
Carlo Delcò, uno dei promotori insieme al fratello Gianni e a Renza De Dea, ha sottolineato infatti che si tratta di una struttura che non dev’essere vista sull’arco di due o tre anni, ma di trenta o quaranta. “Lasciamo anche aperta la possibilità che lo stadio diventi una struttura polifunzionale, ciò aumenterebbe anche l’attrattività al di fuori del Ticino”, ha spiegato Gianni Delcò.
Foto d'apertura: Ti-Press/Gabriele Putzu








