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Samuel Iembo

Manie di censura?

Samuel Iembo, Membro della Commissione Giovani della città di Bellinzona per il Partito Comunista
Samuel Iembo
Manie di censura?
Samuel Iembo, Membro della Commissione Giovani della città di Bellinzona per il Partito Comunista

La giornata per la Palestina organizzata il 17 novembre arriva dopo un lungo periodo di presa di coscienza e denuncia del genocidio in corso da parte della popolazione ticinese. Sono stati gli studenti, infatti, a coordinarsi nei vari licei per organizzare un momento ampio di solidarietà che facesse continuare a sentire la necessità di parlare di questo tema.

È necessario dire che quando le studentesse e gli studenti si muovono in maniera così importante, animati da sentimenti giusti, non vanno controllati, né tantomeno censurati. Vanno lasciati esprimere e vanno trattati come una componente importante di una società democratica, quella che all’interno della scuola dovrebbe garantire una pluralità di informazione e una libertà d’iniziativa senza vene paternalistiche che si trasformino in imposizioni dall’alto.

Purtroppo, non che fosse una sorpresa enorme, ciò non è avvenuto. Nei vari licei del Cantone si è configurata una relazione verticale e a tratti di censura nei confronti di attività proposte da studenti, come denunciato dal Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA). Quello che lascia perplessi non è però tanto il tentativo di controllo da parte delle direzioni scolastiche, ma l’arbitrarietà con cui la censura è stata applicata. Al Liceo Cantonale di Bellinzona, ad esempio, “sulle 16 proposte presentate, solo 7 sono state accettate dalla Direzione". Fra le 9 "censurate senza alcuna possibilità di dialogo, figurano tutte quelle dell’associazione umanitaria Future in Peace’, come dice il comunicato stampa del Sindacato SISA.

Non è la prima volta che il Liceo di Bellinzona è vittima di una morsa inspiegabilmente censoria. Avevo infatti, già due anni fa, personalmente proposto un’attività della Commissione Giovani della Città di Bellinzona alle Giornate Autogestite, che è stata stroncata dalla Direzione della scuola senza nessuna motivazione plausibile. L’attività avrebbe coinvolto me, come membro della Commissione Giovani e un municipale della Città di Bellinzona. Un’attività chiaramente volta ad informare gli studenti del funzionamento istituzionale in cui posso essere coinvolti direttamente i giovani a Bellinzona e in Ticino. Non si riesce a capire il motivo di una tale censura a fronte di un’attività legittima delle istituzioni, fatto molto grave e inaudito.

A fronte di un’altro importante tentativo di vietare delle espressioni del corpo studentesco, auspicherei un’intervento del DECS che interroghi i responsabili in modo da evitare che la scuola smetta di essere un campo di confronto delle idee. Non bisogna lasciar correre di fronte a questi fatti che portano con sé rischi per il futuro pluralista della scuola e della democrazia.

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