Contro la violenza giovanile: servono spazi, ascolto e coraggio collettivo

Wilson Sarmento, Presidente della Federazione Pugilistica Ticinese
Mi chiamo Wilson Sarmento, sono presidente della Federazione Pugilistica Ticinese e membro del Consiglio di SwissBoxing.
Da molti anni lavoro nel campo dell’educazione sportiva e sociale, a contatto quotidiano con adolescenti e famiglie. Quanto accaduto nei giorni scorsi a Lugano, dove un ragazzo di 19 anni è rimasto ferito in modo grave durante una lite, non può lasciarci indifferenti.
E non dovrebbe sorprenderci.
Viviamo un tempo in cui molti giovani faticano a trovare riferimenti, regole, spazi e soprattutto adulti in grado di ascoltarli senza giudicarli. Quando questo viene a mancare, la violenza diventa spesso l’espressione di un disagio più profondo.
Non esiste una risposta unica, ma una cosa è certa: nessun ambito educativo può agire in solitudine. Famiglie, scuole, realtà sportive, associazioni e istituzioni devono camminare insieme, in modo coordinato e coerente.
L’educazione è un compito collettivo.
Nel mio lavoro quotidiano, continuo a credere nella forza della disciplina, nel valore dell’inclusione e nella capacità dello sport di trasformare le persone. Lo sport può offrire regole, appartenenza, rispetto reciproco. Può aiutare a ritrovare fiducia, direzione e senso di responsabilità.
Non stiamo parlando solo di allenamento fisico, ma di crescita personale e relazionale. È da lì che bisogna ripartire, con serietà e dedizione.




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