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CHRISTIAN TRESOLDI

Zone 30 e 20 a Lugano: un piano costoso che rallenta la città senza reali benefici

Una questione che infiammerà le discussioni del Consiglio comunale di lunedì
Archivio Ti Press
Fonte Christian Tresoldi
Zone 30 e 20 a Lugano: un piano costoso che rallenta la città senza reali benefici
Una questione che infiammerà le discussioni del Consiglio comunale di lunedì

LUGANO - Lugano si appresta a discutere in Consiglio comunale un progetto che prevede l’estensione delle zone 30 e 20 su ben 38 chilometri di strade cittadine, con un investimento di 2,7 milioni di franchi. Un piano che, pur presentato con l’intento di migliorare la sicurezza stradale. rischia di tradursi in una misura sproporzionata inefficace e dannosa per la mobilità urbana. In un momento in cui la città deve gestire le proprie risorse con responsabilità, destinare 2,7 milioni di franchi a interventi come la sostituzione dei totem esistenti, peraltro ancora in buone condizioni, appare ingiustificato. Non si tratta di una spesa mirata e ponderata, ma di un’iniziativa che rischia di gravare inutilmente sulle casse pubbliche senza garantire un beneficio concreto ai cittadini.

La sicurezza stradale è senza dubbio un tema prioritario, ma non si garantisce con limiti imposti in modo indiscriminato. Un’azione efficace dovrebbe prevedere interventi mirati nelle aree realmente critiche, basandosi su dati concreti e su un’analisi approfondita delle necessità di ogni quartiere. Il progetto attuale  invece, non distingue tra strade realmente problematiche e vie dove il traffico è già naturalmente moderato. Se l’obiettivo è migliorare la sicurezza, allora è necessario investire in maggiori controlli segnaletica adeguata e infrastrutture che favoriscano una mobilità armoniosa tra automobilisti, ciclisti e pedoni, anziché limitare indiscriminatamente la velocità su intere aree della città. L’introduzione di nuove zone a velocità ridotta inciderà negativamente sulla fluidità del traffico creando disagi per chi si sposta in auto per lavoro o necessità. Lugano è una città con un’importante vocazione economica e turistica e le sue attività dipendono da una viabilità efficiente. Rallentare drasticamente il traffico senza criteri chiari significa rendere più difficili gli spostamenti quotidiani di lavoratori commercianti e cittadini senza offrire alternative concrete. Il trasporto pubblico pur essendo una componente essenziale della mobilità urbana, non può sostituire in ogni caso l’uso dell’auto, soprattutto per chi lavora fuori città o ha esigenze logistiche specifiche. Inoltre, il piano coinvolge quartieri interi, non solo strade secondarie: Breganzona, Carona, Davesco-Soragno e Pregassona saranno tra le zone più colpite. Questo significa che migliaia di cittadini vedranno limitata la loro libertà di movimento senza una reale giustificazione.

L’idea che limitare la velocità migliori automaticamente la qualità della vita è una semplificazione ideologica che non tiene conto delle reali esigenze della città. Rallentare il traffico in modo indiscriminato non significa meno emissioni o più sicurezza, ma spesso provoca l’effetto opposto, aumentando il numero di veicoli in circolazione per più tempo e creando congestioni in strade che prima erano scorrevoli. Non possiamo permettere che scelte sbagliate e imposte dall’alto trasformino Lugano in una città dove muoversi diventa un’odissea quotidiana. La Commissione dell’Edilizia ha espresso chiaramente la necessità di un’analisi più approfondita prima di procedere con un intervento così esteso. Non si tratta di essere contrari a prescindere alla moderazione del traffico, ma di garantire che ogni decisione sia presa con criterio, sulla base di dati concreti e non di un’imposizione generalizzata.

Per questo motivo, riteniamo che il Consiglio comunale debba bocciare questo piano e richiedere uno studio più dettagliato, che valuti caso per caso quali quartieri abbiano realmente bisogno di nuove zone a velocità ridotta e quali invece non ne abbiano necessità. Lugano merita una politica della mobilità equilibrata, che tuteli la sicurezza ma garantisca anche una viabilità efficiente per tutti i cittadini. Il progetto delle nuove zone 30 e 20 è costoso, mal concepito e sbilanciato, e la sua approvazione rappresenterebbe un errore che peserebbe sulla qualità della vita e sull’economia locale.

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