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Lorenzo OnderkaRiforma fiscale: dove sta la verità?

24.05.24 - 08:21
Lorenzo Onderka, Pura
Lorenzo Onderka
Riforma fiscale: dove sta la verità?
Lorenzo Onderka, Pura

In questi giorni se ne sentono di tutti i colori, sia da parte dei sostenitori sia dei contrari a questa riforma. Prendiamola punto per punto e poi ognuno di noi deciderà secondo la propria coscienza. Il primo punto riguarda la deduzione per spese professionali passata da CHF 3000.00 a CHF 4000.00. Prima cosa da dire: questa riforma va a beneficio unicamente di chi lavora: niente per i pensionati, niente per chi è in invalidità, niente per chi è in disoccupazione. Questa deduzione, che ci viene presentata come valida ed importante, in realtà ha una portata molto limitata: nel mio caso, tra imposte cantonali e imposte comunali, si tramuta in un risparmio di CHF 200.00/250.00 sulle tasse. Non basta nemmeno a coprire l’aumento della cassa malati per me e mia moglie su due mesi. Come definire questa magrissima deduzione? Uso il commento colorito fatto da una esponente del PLR, deputata al Gran Consiglio e Consigliera comunale a Lugano, durante un dibattito televisivo inerente allo stabile EFG: “è una super càzzola”: CHF 250.00 di costi in meno sul budget annuale di una famiglia che vive in Ticino, più che una deduzione fiscale, è elemosina. Veniamo al secondo punto: riduzione dell’aliquota d’imposta sui prelievi del capitale del secondo pilastro. Care concittadine e cari concittadini, avete ancora in mente le promesse fatte dai partiti al governo in fatto di rimunerazione del capitale, quando si trattava di far accettare dal popolo l’introduzione obbligatoria del secondo pilastro (LPP)? E avete presente quanta energia gli stessi partiti di governo stanno usando per convincerci che è ora necessaria una drastica riduzione dei tassi di conversione sul capitale, che genererà una forte riduzione delle nostre rendite LPP? E allora, la riduzione dell’aliquota d’imposta sul prelievo del capitale LPP non dobbiamo vederlo come un regalo fiscale che ci fa lo Stato, bensì come qualcosa che ci è dovuto. Se ci riducono le rendite tramite una riduzione del tasso di conversione, come minimo devono defiscalizzare totalmente i prelievi sul capitale LPP come misura di compensazione parziale. Inoltre, Il fatto che la riduzione dell’aliquota di imposta sui prelievi di capitali LPP sia stata legata alla riduzione delle aliquote fiscali per chi ha redditi dai CHF 300'000 in su è semplicemente vergognoso. Ora veniamo al terzo punto: la riduzione delle aliquote fiscali in caso di cessione di un’azienda a non eredi diretti. Chi riceve un’azienda dopo averci lavorato tanti anni ed è disposto a portala avanti (pur non essendo erede diretto), garantendo così posti di lavoro, ha il diritto di essere sostenuto, lo sgravio fiscale sulla transazione è quindi giusto. Inoltre, non vi è differenza per noi se l’azienda va a un erede diretto, che non pagherebbe imposte, o a qualcun altro. L’importante è che l’azienda continui. E ora l’ultimo punto: la riduzione dell’aliquota fiscale per chi ha redditi superiori ai CHF 300'000. Non facciamoci illusioni: la solidarietà, anche in politica, non è più di moda. Vi siete mai chiesti chi possano essere queste persone facoltose? Avete mai sentito una di loro proporre di rinviare lo sgravio per alcuni anni, il tempo necessario per sistemare le finanze cantonali senza distruggere il ceto medio? Io mai. Ma chi sono questi facoltosi? Chiaramente non vi è una lista ufficiale, ci mancherebbe, ma io qualche domanda sui nostri deputati alle camere federali, al Gran Consiglio, sui Consiglieri di Stato e sul nostro consigliere federale me la sono posta, e sono convinto che una parte di essi fanno parte dei beneficiari di questa riduzione di aliquota. Fateci caso: quanti dei nostri consiglieri nazionali, consiglieri agli Stati, e gran Consiglieri siedono anche in commissioni, consigli di Amministrazione, presiedono associazioni a livello nazionale, sono membri di municipi di comuni importanti, hanno proprie aziende? I redditi cumulati possono essere anche molto importanti, addirittura sopra i CHF 300'000. Niente di sbagliato in tutto questo, ma la domanda che mi pongo è la seguente: la loro forte spinta per far approvare questa riforma è priva di ogni interesse personale? Se la riforma dovesse venir bocciata, lascerebbero il Ticino? Questa è una riflessione che condivido con chi leggerà l’articolo. Per quanto concerne la votazione, ognuno di noi deve scegliere secondo coscienza tra due semplici opzioni: 1) accettare la riforma fiscale per dare alcune briciole al ceto medio (maggiore deduzione per spese professionali), concedendo un contentino a chi fa dei prelievi sul capitale LPP, favorendo il passaggio di aziende da proprietari a persone non in linea ereditaria senza aggravio fiscale, e concedendo a chi sta bene un ulteriore beneficio tangibile, inopportuno in questi tempi di magra; 2) bocciare la riforma per non dare niente a nessuno, nemmeno briciole e contentini al ceto medio e ai meno abbienti.

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