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SVIZZERADove vanno le nostre materie prime? «Serve più chiarezza»

04.03.23 - 14:11
La SECO vuole una migliore visione d'insieme. Lo ha confermato la direttrice Helene Budliger Artieda
KEYSTONE/SUSANNE GOLDSCHMID / Contract Photographer (SUSANNE GOLDSCHMID)
Fonte ats
Dove vanno le nostre materie prime? «Serve più chiarezza»
La SECO vuole una migliore visione d'insieme. Lo ha confermato la direttrice Helene Budliger Artieda

BERNA - La Svizzera si sta impegnando per ottenere una migliore visione d'insieme del commercio di materie prime. In generale, secondo la direttrice della Seco, Helene Budliger Artieda, le sanzioni dell'UE contro la Russia sono state attuate rapidamente e bene.

In alcuni casi, il commercio con la Russia non è elencato separatamente nelle statistiche doganali, ha dichiarato alla radio della Svizzera tedesca SRF. La Segreteria di Stato dell'economia (Seco) sta cercando di ottenere una migliore panoramica del commercio di materie prime ed è stato commissionato uno studio esterno.

Attualmente mancano dati sul numero di posti di lavoro e sulla base imponibile del settore delle materie prime. All'interno dell'amministrazione federale, la piattaforma interdipartimentale sulle materie prime sta lavorando attivamente per migliorare le statistiche a livello nazionale.

Scambi ridotti con la Russia
Budliger sottolinea che non tutti i commercianti di materie prime fanno affari esclusivamente o principalmente con la Russia. Le imprese del settore hanno anche confermato in modo "credibile" alla Seco di aver nel frattempo ridotto i loro scambi con la Russia. La Segreteria si affida anche ad altri organi amministrativi della Confederazione, dei Cantoni e delle banche per l'attuazione delle sanzioni. «Le violazioni delle sanzioni vengono perseguite e segnalate da noi o dai Cantoni», ha detto la direttrice della Seco.

Per i controlli sul rispetto delle sanzioni, la Seco collabora con l'amministrazione doganale perché non è né la polizia né l'ufficio del pubblico ministero, e la Svizzera non ha una propria autorità per le sanzioni. «Dobbiamo fare affidamento sul fatto che le aziende che operano in Svizzera rispettino la legge elvetica», ha detto Budliger. I vicini europei e gli Stati Uniti hanno dato alla Svizzera una buona pagella per quanto riguarda l'attuazione delle sanzioni.

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