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SVIZZERA/RUSSIAIl Ceo di Roche sulla Russia: «Non possiamo mica non fornire i farmaci»

29.03.22 - 08:45
Il gruppo farmaceutico basilese Roche resta attivo in Russia, dove dà lavoro a 800 dipendenti
nicole pont / Tamedia AG
Fonte ats awp
Il Ceo di Roche sulla Russia: «Non possiamo mica non fornire i farmaci»
Il gruppo farmaceutico basilese Roche resta attivo in Russia, dove dà lavoro a 800 dipendenti
«Vi è un consenso internazionale sul fatto che i medicinali siano esclusi dalle sanzioni», ha spiegato Severin Schwan

ZURIGO - Nonostante le sanzioni, il gruppo farmaceutico Roche resta attivo in Russia, anche poiché - come spiegato dal presidente della direzione, Severin Schwan - vi è un consenso internazionale sul fatto che i medicinali siano esclusi dalle sanzioni.

«Non possiamo mica non fornire farmaci contro il cancro ai pazienti russi», ha affermato il Ceo in un'intervista pubblicata oggi dal Tages-Anzeiger. Roche continua «ad avere una responsabilità» nei confronti di tutti i pazienti che dipendono da medicamenti.

Il gruppo basilese dà lavoro a 800 persone in Russia, ma non ha siti di produzione nel paese. Attualmente vi perde soldi, inoltre Roche dona antibiotici per milioni di franchi all'Ucraina.

Quanto al suo ritiro dal consiglio d'amministrazione di Credit Suisse, annunciato una settimana fa, il 54enne ha detto di averci riflettuto già un anno fa. Poi si sono verificate le perdite miliardarie in relazione a Greensill e Archegos: «a quel momento non era opportuno dimettersi». Ha quindi accettato di rimanere in carica per un periodo transitorio. «Ora, con Axel Lehmann alla presidenza, Credit Suisse è in buone mani», ha affermato. In linea di principio, Schwan ha ribadito che considera fattibile sedere nel consiglio d'amministrazione di una banca oltre al suo lavoro quale Ceo di Roche.

Il 54enne spera che Credit Suisse non venga rilevata e non si unisca a UBS. «Per la Svizzera sarebbe una grandissima perdita se rimanesse una sola grande banca elvetica». Quanto agli affari in Russia, egli ha spiegato che vi sono dei rischi, ma anche che «abbiamo comunicato proattivamente a quanto ammontano e che sono gestibili».

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