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TAIWANLe conseguenze del terremoto sull'industria mondiale dei semiconduttori

03.04.24 - 16:45
Quasi il 90% della produzione mondiale dei chip di fascia alta passa per le fabbriche dell'isola
keystone-sda.ch
Le conseguenze del terremoto sull'industria mondiale dei semiconduttori
Quasi il 90% della produzione mondiale dei chip di fascia alta passa per le fabbriche dell'isola

TAIPEI - Il terribile terremoto che ha colpito Taiwan nelle scorse ore, che ha provocato almeno nove morti e più di 900 feriti, sta creando apprensione internazionale - non solo per l'entità della sciagura, apparsa da subito enorme, ma anche per le ripercussioni che potrà avere in un mondo sempre più globalizzato e interdipendente.

Stop alla produzione - In particolare sono sotto i riflettori le fabbriche di chip e semiconduttori. Il caso emblematico è quello di TSMC, il più grande produttore al mondo: alcune delle sue sedi sono state evacuate e gli impianti bloccati per lo scattare della modalità di emergenza. Nei casi migliori gli operai sono tornati al lavoro dopo quattro ore. TSMC, che lavora per colossi come Nvidia e Apple, ha spiegato che restano da valutare gli effetti della scossa sulla qualità dei prodotti.

Un settore strategico... - Il settore è cruciale per un numero sempre maggiore di dispositivi e, come fa notare un'analisi de Il Sole 24 Ore, tra l'80 e il 90% dei chip di fascia alta sono prodotti a Taiwan, dalla TSMC e da altre aziende come ad esempio United Microelectronics. I semiconduttori sono ovunque: non solo negli smartphone e nei computer, ma anche negli elettrodomestici e nelle automobili che guidiamo. L'intelligenza artificiale, che si sta ritagliando un posto crescente nelle nostre esistenze, non può farne a meno.

... ma molto fragile - Eppure il comparto è tanto indispensabile quanto fragile: basta pochissimo per compromettere una partita di microchip. Uno starnuto, un granello di polvere. Figuriamoci le vibrazioni provocate da un sisma di magnitudo 7.2 come quello registrato mercoledì mattina. Non è di oggi l'allarme lanciato dagli esperti del settore e di geopolitica sul concentrare un segmento tanto cruciale in un luogo così a rischio, dal punto di vista naturale (terremoti e tsunami) che politico (con le mire di annessione cinesi).

Gli scenari futuri - Allo stato attuale, secondo l’economista di UOB Ho Woei Chen, l'impatto della scossa è tutto sommato contenuto. Bisognerà valutare le eventuali scosse di assestamento sui siti di produzione. Ma non è possibile escludere «ripercussioni sulla catena di approvvigionamento globale dei semiconduttori» ha spiegato. La prima conseguenza di un rallentamento della produzione sarebbe l'aumento dei prezzi, ma sarà possibile verificarlo solo nei prossimi giorni.

I mercati hanno reagito nervosamente: TSMC e Foxconn, il colosso asiatico che produce smartphone per le grandi aziende come Apple, sono in calo nel premarket.

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