Cerca e trova immobili
GIAMAICA

Ecco Melissa, l'uragano di «gravità storica»

Secondo gli ultimi bollettini meteorologici, i suoi venti hanno raggiunti i 260 Km/h.
AFP
Fonte Ats ans
Ecco Melissa, l'uragano di «gravità storica»
Secondo gli ultimi bollettini meteorologici, i suoi venti hanno raggiunti i 260 Km/h.

KINGSTON - L'uragano Melissa avanza nel Mar dei Caraibi verso Giamaica e Cuba dopo aver raggiunto categoria 5, il livello massimo sulla scala Saffir-Simpson, e aver provocato almeno quattro morti e un disperso tra Haiti e Repubblica dominicana.

I venti hanno toccato quasi 260 chilometri all'ora, secondo gli ultimi bollettini dei servizi meteorologici diffusi dai media regionali.

Il Servizio meteorologico giamaicano prevede mareggiate fino a quattro metri sulla costa meridionale e le autorità hanno ordinato l'evacuazione di diverse aree. L'aeroporto internazionale di Kingston è stato chiuso, così come tutti i porti marittimi.

A suscitare particolare preoccupazione è la lentezza del movimento della tempesta, poiché le zone colpite potrebbero restare esposte a condizioni estreme per diverse ore. I meteorologi stimano fino a un metro di pioggia, con rischio di inondazioni lampo e frane.

«È fondamentale che le persone in aree particolarmente vulnerabili utilizzino i rifugi, selezionati e predisposti per garantire la loro sicurezza dall'uragano», esorta il ministro giamaicano degli enti locali Desmond McKenzie.

«L'unico scopo dei rifugi è la vostra sicurezza. Il vostro governo non è insensibile o indifferente alle vostre ansie di lasciare le vostre case per quelli che potrebbero essere almeno alcuni giorni. Tuttavia, vi esorto a ricordare che la ripresa personale, comunitaria e nazionale da questo uragano di gravità storica è possibile solo se siete vivi e in salute per poterlo fare».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE