Il presidente ucraino aveva deciso di non partecipare all'incontro di Instanbul e di non inviare una delegazione. Poi...
KIEV - Martedì sera Volodymyr Zelensky aveva deciso di non andare a Instanbul e di non mandare nemmeno i suoi collaboratori, lo hanno convinto alcuni funzionari europei e americani.
Di fronte alla sua frustrazione hanno infatti sottolineato l'importanza di inviare almeno una delegazione di collaboratori di alto livello, tra cui il suo capo di gabinetto, Andriy Yermak, e il ministro degli Esteri Andrii Sybiha, incontrando ripetute resistenze da parte del leader ucraino.
Lo hanno affermato due diplomatici a conoscenza della questione al Washington Post, che hanno spiegato come Zelensky non vedesse il motivo del viaggio. L'inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, in particolare ha fatto capire agli ucraini che presentarsi ai colloqui diretti con la Russia sarebbe stata una mossa vantaggiosa per tutti: se loro si fossero presentati e la Russia no, Mosca avrebbe fatto una brutta figura e ne avrebbe pagato le conseguenze. Se invece Ucraina e Russia si fossero presentate le due parti avrebbero potuto avvicinarsi a un cessate il fuoco e alla fine della guerra.