La Thailandia bombarda (ancora) la Cambogia

L'attacco ha danneggiato un magazzino e altre proprietà, ferendo in modo non grave due civili
L'attacco ha danneggiato un magazzino e altre proprietà, ferendo in modo non grave due civili
BANGKOK / PHNOM PENH - La Thailandia ha bombardato un edificio la piccola città cambogiana di Poipet, importante valico di frontiera trai due Paesi del Sud-est asiatico dove sono attivi diversi casinò, popolari fra i giocatori d'azzardo thailandesi.
Gli scontri armati dunque continuano, malgrado le potenze straniere, in primis gli Stati Uniti di Donald Trump, facciano pressione perché tacciano le armi. Giovedì mattina, aerei da combattimento thailandesi hanno sganciato tre bombe in un'area di Poipet, ha dichiarato il Ministero degli Interni di Phnom Penh in un comunicato.
L'attacco ha danneggiato un magazzino e altre proprietà, ferendo in modo non grave due civili, ha aggiunto. Il portavoce dell'aeronautica thailandese Jackkrit Thammavichai ha dichiarato ai giornalisti che l'attacco ha distrutto un "centro logistico" utilizzato per immagazzinare razzi. «Si tratta di strutture che sono state utilizzate per scopi militari», ha affermato.
Nella recente ripresa del conflitto latente fra i due Paesi di questo mese, almeno 21 persone sono rimaste uccise in Thailandia e 18 in Cambogia, e oltre 800.000 persone sono sfollate. Il conflitto nasce da una disputa territoriale sulla demarcazione, risalente all'epoca coloniale, del confine di 800 chilometri tra i due Paesi e su alcune rovine di antichi templi situati lungo la frontiera. Entrambe le parti si sono accusate a vicenda di aver fomentato i nuovi scontri e si sono scambiate accuse di attacchi contro i civili. Bangkok ha dichiarato martedì che tra i 5.000 e i 6.000 cittadini thailandesi sono rimasti bloccati a Poipet dopo che Phnom Penh ha chiuso i valichi di frontiera terrestri.




