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GUERRA IN UCRAINA

Gli Stati Uniti «non lasciano», la Gran Bretagna tentenna

Il segretario generale della Nato non crede in un disimpegno americano, mentre i britannici non sono più certi di inviare i propri soldati
AFP
Fonte ATS
Gli Stati Uniti «non lasciano», la Gran Bretagna tentenna
Il segretario generale della Nato non crede in un disimpegno americano, mentre i britannici non sono più certi di inviare i propri soldati
WASHINTON/LONDRA - Il segretario generale della Nato Mark Rutte parlando con i giornalisti alla Casa Bianca ha detto che «considerando l'esito dell'incontro di ieri a Londra, possiamo essere abbastanza ottimisti sulla nostra situazione attuale».Non...

WASHINTON/LONDRA - Il segretario generale della Nato Mark Rutte parlando con i giornalisti alla Casa Bianca ha detto che «considerando l'esito dell'incontro di ieri a Londra, possiamo essere abbastanza ottimisti sulla nostra situazione attuale».

Non crede che gli Stati Uniti lascino le trattative. Alla domanda se pensasse che Vladimir Putin volesse la pace, Rutte ha risposto di aver lavorato con lui dal 2010 al 2014, quando era Primo Ministro dei Paesi Bassi, «e ora ho smesso di cercare di leggergli nel pensiero». A suo avviso, l'Ucraina «ha giocato le sue carte» e la palla passa ora alla Russia. «Siamo tutti d'accordo, nella Nato, sul fatto che rappresenti una minaccia a lungo termine per l'intero territorio euro-atlantico», ha aggiunto.

Se secondo lui gli Stzati Uniti non hanno intenzione di lasciare il tavolo dei negoziati, pare invece defilarsi la Gran Bretagna. Sin dall'inizio e dalla formazione dei volenterosi, fortemente voluta con la Francia, si era detta pronta a impegnarsi attivamente a supporto dell'Ucraina. Ora invece sembra voler rinunciare all'invio di migliaia di soldati.

Il progetto infatti avrebbe rischi considerati «troppo elevati»: lo scrive The Times.

Il ridimensionamento del piano dei volenterosi punterebbe a spingere Mosca a spostare le sue linee rosse per raggiungere un accordo di pace.

Il piano punterebbe a ricostituire e riarmare l'esercito di Kiev, con protezione aerea e marittima. E con addestratori militari inviati nell'Ucraina occidentale che non si troverebbero vicino alla linea del fronte.

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