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MEDIO ORIENTE

Ora Trump vuole «possedere» Gaza

Il suo piano non prevede che i palestinesi potranno mai tornarvi. «Consideratelo come uno sviluppo immobiliare per il futuro»
AFP
Ora Trump vuole «possedere» Gaza
Il suo piano non prevede che i palestinesi potranno mai tornarvi. «Consideratelo come uno sviluppo immobiliare per il futuro»

WASHINGTON - Il piano del presidente Usa non prevede il ritorno dei palestinesi nella Striscia.

Lo ha dichiarato esplicitamente nel corso di un'intervista andata in onda lunedì su Fox News. La popolazione che sarà spostata da Gaza non avrà poi il diritto di tornare alle località di origine. E questo «perché avranno un alloggio molto migliore. Sto parlando di costruire un posto permanente per loro». Ma altrove. Dove? Non è chiaro.

Questo è un salto di qualità rispetto alle affermazioni che hanno accompagnato la presentazione del progetto alla Casa Bianca, sotto gli occhi di un raggiante Benjamin Netanyahu. Trump lascia chiaramente intendere che l’espatrio dei palestinesi sarebbe praticamente permanente. «Ci vorranno anni prima che possa accadere», ha dichiarato in riferimento agli abitanti dei territori che sono stati distrutti nel corso dell’occupazione dell’esercito israeliano. 

Oggi una larga parte della Striscia «non è abitabile». L’inquilino della Casa Bianca ha in programma una vera e propria operazione immobiliare, il genere di business che l’ha visto sugli scudi nel corso della sua carriera di uomo d’affari. «Pensatela come un grande sito immobiliare. Lentamente, molto lentamente - non abbiamo fretta - lo svilupperemo». Prima ha affermato che i proprietari saranno «gli Stati Uniti», poi ha precisato: «Costruiremo comunità sicure un po’ lontane da dove si trovano» attualmente, «dove c’è tutto questo pericolo e nel frattempo ne sarei il proprietario. Consideratelo come uno sviluppo immobiliare per il futuro».

Insomma, Trump vede Gaza non più e non meno come un «cantiere di demolizione». Nel quale vivono però, in condizioni più che precarie, oltre due milioni di persone. Quale sarà il loro destino? «Penso che potrei fare un accordo con la Giordania. Penso che potrei fare un accordo con l’Egitto».

Oggi è in programma l’incontro con re Abdullah di Giordania, il quale ha seccamente respinto i piani di ricollocamento dei palestinesi. Ma Trump pensa di avere la carta vincente per convincere gli alleati mediorientali: «Diamo loro miliardi e miliardi di dollari all’anno».

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