Attacco a una residenza di Putin? «Non esiste alcuna prova solida»

L'entourage del presidente francese Macron considera le dichiarazioni del Cremlino «un atto di sfida contro l'agenda di pace»
PARIGI - Le dichiarazioni del Cremlino, che accusa l'Ucraina di aver attaccato una residenza di Vladimir Putin, non si basano su «alcuna prova solida» e rappresentano in sé «un atto di sfida contro l'agenda di pace» del presidente Usa, Donald Trump: è quanto dichiara l'entourage del presidente francese, Emmanuel Macron.
A loro avviso, «non esiste alcuna prova solida che possa corroborare le gravi accuse delle autorità russe, dopo una verifica delle informazioni con i nostri partner». «Le stesse autorità russe - proseguono le fonti a Parigi - dicono tutto e il suo contrario su ciò che è realmente accaduto».
Le dichiarazioni dell'entourage di Macron ribadiscono quanto già detto dal ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga: la Russia non ha fornito «alcuna prova plausibile» del raid di droni sulla dacia di Putin a Valdai «perché nessun attacco del genere è avvenuto». Ma lo scontro congela il negoziato: Mosca irrigidisce le sue posizioni, Zelensky non cede sul Donbass. Per la Bbc, le perdite russe sono state 350mila negli ultimi 10 mesi.



