Terremoto in Abruzzo: si spostano a nord l'attenzione e le paure degli scienziati

ROMA - C'é la possibilità di nuove scosse ma non si può prevederne la localizzazione o la prossima magnitudo. Intanto le ultime scosse si sono spostate verso nord. Lo ha affermato Lucia Margheriti, del centro nazionale terremoti dell'Ingv.
La notte tra mercoledì e giovedì una scossa alle 0,55 con magnitudo 4.3 si è verificata nella zona di Pizzoli a nord dell'Aquila, poi alle 2,52 l'evento più forte di magnitudo 5.2 e, alle 5,14, di nuovo una scossa nell'aquilano quindi alle 6,32 un nuovo evento di magnitudo 4 ancora a Nord.
Uno spostamento da Sud a Nord che si sta verificando in una zona tutta sismica. Dopo il forte evento di lunedì scorso, ha aggiunto l'esperta dell'Ingv, e la frattura che si è verificata nella faglia, l'energia ora preme quindi su altri punti provocando eventi sismici di assestamento in quelli più fragili che non reggono la nuova pressione.
Secondo l'analisi di Gian Paolo Cavinato, ricercatore Cnr dell'Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria, sul perché la mappa delle tre scosse più forti indichi zone diverse tra loro, dai dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) "si comincia a capire che potrebbe non trattarsi della stessa faglia. Potrebbero essere più strutture sismogenetiche diverse. Faglie parallele o leggermente spostate". Poi andrà verificato, con gli elementi che si stanno raccogliendo in queste ore, "se le diverse faglie si raccordano in profondità".
"In questo momento - ha detto Cavinato - il trend sembrerebbe quello di uno spostamento verso nord-ovest". E, sull'intensità delle scosse successive a quella principale della notte tra il 5 e il 6 aprile, sostiene: "E' un fatto singolare. E' un problema importante per i ricercatori che va studiato e monitorato".
"Come Cnr, le nostre ricerche - ha proseguito il geologo - sono finalizzate allo studio della struttura superficiale e profonda dell'area interessata dagli eventi sismici. Questi studi hanno come obiettivo quello di contribuire alla realizzazione di studi di microzionazione sismica".
"Certo è difficile trovare zone esenti da rischi geologici sulla fascia appenninica. Per questo, nonostante la pianificazione che si potrà avere - ha concluso Cavinato - sarà fondamentale costruire bene".
E che il fronte si sia spostato lo dimostrano gli eventi sismici della notte tra mercoledì 8 e giovedì 9 aprile. Situazione confermata poi dalle scosse registrate questa mattina. Epicentro dello sciame sismico si conferma una zona più a nord dell'Aquila che coinvolge i centri di Campotosto, Capitignano, Barete, Pizzoli e Montereale.
ats/ansa
Foto apertura: Keystone EPA Maurizio Degl'Innocenti





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