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VARESE: Esplosione di Besozzo, morte le due donne
Alla base dello scoppio forse un tentativo di suicidio. Lo avrebbe attuato l'uomo ora ricoverato con gravi ustioni mentre ancora non sono state recuperate le due donne rimaste sotto le macerie della palazzina a tre piani andata distrutta questa mattina
VARESE: Esplosione di Besozzo, morte le due donne
Alla base dello scoppio forse un tentativo di suicidio. Lo avrebbe attuato l'uomo ora ricoverato con gravi ustioni mentre ancora non sono state recuperate le due donne rimaste sotto le macerie della palazzina a tre piani andata distrutta questa mattina
BESOZZO.
Non ce l'hanno fatta i soccorritori a salvare Rita Cavuoto, 50 anni, e la figlia Cristina di 30: i corpi delle due poverette sono stati estratti privi di vita poco prima delle 15 di oggi pomeriggio da sotto oltre 4 metri di macerie. Le vitt...
BESOZZO.
Non ce l'hanno fatta i soccorritori a salvare Rita Cavuoto, 50 anni, e la figlia Cristina di 30: i corpi delle due poverette sono stati estratti privi di vita poco prima delle 15 di oggi pomeriggio da sotto oltre 4 metri di macerie. Le vittime occupavano un appartamento al primo piano. Intanto dai primi accertamenti pare che potrebbe essere stato un tentativo di suicidio a provocare la violenta esplosione che questa mattina alle 08.04 ha distrutto completamente una palazzina a tre piani in via Piave a Besozzo, in provincia di Varese. Sono queste le conclusioni dei primi accertamenti compiuti dai tecnici mentre i Vigili del Fuoco giunti da Varese, Somma Lombardo, Busto Arsizio e da Milano anche con un elicottero, per tutta la mattina hanno continuato a scavare fra le macerie con l’ausilio anche delle unità cinofile antivalanga della Protezione Civile nella speranza di recuperare in vita Rita Cavuoto, 50 anni, e la figlia Cristina di 30. Di loro erano stati uditi flebili lamenti e questo aveva reso ancor più febbrile il lavoro rivelatosi, purtroppo, vano. In ospedale, intanto, restano sempre gravi le condizioni di Antonio Tamborrino, 41 anni, che ha riportato ustioni su più parti del corpo. A rendere ancora più complicate le operazioni di soccorso anche alcune perdite d'acqua che attorno alle 13.00 hanno bloccato l’intervento di ricerca e di alla messa in sicurezza dello stabile rimasto in piedi solo in minima parte. In tutto una cinquantina di persone che stanno rimuovendo il materiale con estrema cautela: il pericolo principale, ha riferito il Prefetto Guido Nardone, giunto sul posto alle 10.45 con il Questore di Varese – è costituito dal tetto che potrebbe cadere da un momento all’altro. Intanto, come detto, si fa largo tra gli investigatori l'ipotesi che all’origine dell’esplosione ci possa essere un tentativo di suicidio attuato proprio da Antonio Tamborrino: l’uomo avrebbe di proposito aperto il rubinetto del gas che si è poi diffuso per tutto l'appartamento fino a raggiungere il piano superiore dove l'accensione della fiamma dello scaldabagno avrebbe determinato la violentissima deflagrazione. In base a quanto riferiscono i vicini di casa, il 41enne soffriva di problemi psicologici che l'avrebbero portato già un’altra volta ad tentare di togliersi la vita. Poco prima dello scoppio di stamani, udito ad oltre un chilometro di distanza, una quarta persona si era allontanata dallo stabile.
di Bob Decker
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