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COMO. Zecca clandestina in una baita.

La Guardia di Finanza di Menaggio scopre una stamperia di dollari falsi nascosta nei boschi di Sorico. Sequestrati 8 miliardi di banconote fasulle. 4 arresti.
COMO. Zecca clandestina in una baita.
La Guardia di Finanza di Menaggio scopre una stamperia di dollari falsi nascosta nei boschi di Sorico. Sequestrati 8 miliardi di banconote fasulle. 4 arresti.
SORICO. Una vera e propria zecca clandestina per la stampa di dollari falsi. Ecco cosa ha trovato in una baita di montagna la Guardia di Finanza di Menaggio che ha individuato una banda specializzata nella stampa di banconote fasulle. Il blitz ha per...
SORICO. Una vera e propria zecca clandestina per la stampa di dollari falsi. Ecco cosa ha trovato in una baita di montagna la Guardia di Finanza di Menaggio che ha individuato una banda specializzata nella stampa di banconote fasulle. Il blitz ha permesso di recuperare ben 4 milioni e 300.000 verdoni di fresca produzione. Tradotto in lire oltre 8 miliardi e mezzo. A Capo dell’organizzazione i finanzieri hanno messo Lucio Salè Omodeo, 70enne residente in via Ticino a Milano e con una lunga fila di precedenti anche per falsificazione di denaro. La baita, situata in mezzo ai boschi di Sorico era stata scoperta il 5 gennaio scorso e le indagini coordinate dal Sostituto Silvia Perrucci della Procura di Como hanno permesso di risalire al proprietario del casolare, Fabio Cerfoglio, 27 anni di Domaso che aveva sublocato lo stabile a tale Arvedo Leoni, 59 anni di Ramponio Verna e a Giacomino Rasero, 37enne originario di Bellano, ma residente a Gera Lario. Per tutti e 4 le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla falsificazione e alla spendita di monete false estere. Secondo quanto riferito dalle Fiamme Gialle Menaggine, la banda avrebbe acquistato tramite Arvedo Leoni una stamperia in grado di essere “caricata” con i “cliché” di George Washington procurati da Lucio Omodeo, considerato un vero specialista nel settore. Poi nella baita avveniva la stampa delle monete false e, infine, commercializzate. Per tutti e 4 si sono spalancate le porte del Bassone. Questa mattina i primi interrogatori davanti al Giudice Preliminare. Fabio Cerfoglio, che ufficialmente aveva la disponibilità della baita, si difende sostenendo di averne ceduto l’uso a Leoni senza sapere che l’avrebbe poi trasformata in zecca clandestina.
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