DELITTO DI MONTORFANO: Resta in carcere papà Alfonso

MONTORFANO -Resta in carcere Alfonso Vizzini, il pensionato 67enne originario di Canicattì e residente in via Brianza a Montorfano e che martedì mattina al culmine dell'ennesima discussione ha ucciso a colpi di pistola il figlio 30enne Gerardo che di lavorare proprio, almeno questa sarebbe la motivazione delle frequenti liti fra i due, non ne voleva sapere. Questa mattina l'anziano uomo, che in passato à stato sottoposto a ben 4 by--pass e che dopo la pensione ha continuato a lavorare come robivecchi raccogliendo rottami qua e là nelle discariche della zona, è stato interrogato dal Giudice dell'Indagine Preliminare di Como, Vittorio Anghileri, che ha convalidato il fermo operato dai Carabinieri dopo che lo stesso pensionato aveva chiesto alla moglie Lina di far intervenire 112 e 118. Il Giudice ha anche confermato i capi d'accsa contestati dal Sostituto Daniela Meliota della Procura di Como: omicidio volontario aggravato dai vincoli di parentela e detenzione illegale della Smith and Wesson usata per uccidere il ragazzo. L'arma, ha sempre sostenuto Alfonso Vizzini, era stata acquistata a MIlano tempo fa, ma non l'aveva mai denunciata. Anche questa mattina davanti al G.I.P. è apparso consapevole del suo gesto e, pur nella sua disperazione per un epilogo tremendo, anche lucido e determinato nel ricostruire senza incertezze i tragici momenti che hanno preceduto il delitto. L'avvocato Roberto Colombo di Erba, che in questa fase assiste l'omicida, aveva chiesto la concessione degli arresti domiciliari ma il Giudice non ha ritenuto che sussistano allo stato attuale le condizioni.