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LITE A MONTORFANO: "Mi ha dato un pugno, ho perso la testa"
Concluso l'interrogatori di Alfonso Vizzini, il pensionato che questa mattina ha ferito a clpi di pistola il figlio. Il P.M. contesta il tetato omicidio aggravato
LITE A MONTORFANO: "Mi ha dato un pugno, ho perso la testa"
Concluso l'interrogatori di Alfonso Vizzini, il pensionato che questa mattina ha ferito a clpi di pistola il figlio. Il P.M. contesta il tetato omicidio aggravato
MONTORFANO –
"Mi ha dato un pugno in testa e ho perso il lume della ragione". Con queste parole Alfonso Vizzini, pensionato invalido 67enne di Montorfano, ha spiegato al Sostituto Daniela Meliota della Procura di Como i drammatici ...
MONTORFANO – "Mi ha dato un pugno in testa e ho perso il lume della ragione". Con queste parole Alfonso Vizzini, pensionato invalido 67enne di Montorfano, ha spiegato al Sostituto Daniela Meliota della Procura di Como i drammatici momenti che questa mattina poco prima di mezzogiorno hanno portato al ferimento del figlio Gerardo di 31 anni durante una violenta lite nell’abitazione di via Brianza 6 a Montorfano. L’uomo ora è accusato di tentato omicidio aggravato dai futili motivi. L’interrogatorio, durato poco più di un’ora, ha delineato il quadro di una difficile ed esasperante situazione famigliare che si stava trascinando ormai da tempo. Assistito dall’avvocato d’ufficio Roberto Colombo di Erba, ha fornito la sua versione dei fatti: da tempo fra i due vi erano forti discussioni in quanto il ragazzo aveva difficoltà nel trovare lavoro. Questa mattina quando lo ha visto ancora a letto, lo ha rimproverato minacciandolo di buttarlo fuori casa. Dopo la lite Alfonso Vizzini è uscito dalla propria abitazione per tornare verso le 11.00. È stata poi la moglie a dirgli di aver passato una mattinata infernale con il figlio che l’avrebbe più volte insultata e presa in giro. Fra i due uomini è quindi sorta una seconda discussione nel corso della quale il padre ha preso una pistola (una Smith and Wesson) che, a suo dire, le era stata venduta per 200mila lire tempo fa da uno sconosciuto incontrato in un parcheggio a Milano, e con questa ha minacciato il 31enne che avrebbe reagito sferrandogli un pugno in testa. “A quel punto ho perso il controllo e dopo essere caduto a terra ed essermi sono rialzato, ho preso la pistola che avevo in tasca e ho esploso tre colpi” ha ammesso il padre che ha anche indicato dove aveva riposto l’arma dopo il tremendo gesto: in un armadio della sala dove è avvenuto il drammatico episodio non prima di averla averla avvolta in un panno. A far scattare la discussione sarebbe stato l’atteggiamento del ragazzo: “Gli ho detto che doveva andarsene da casa e che ero stanco di lui. Ha fatto finta di preparare la valigia mettendo molto lentamente la sua roba e proseguendo ad insultarmi. Da tempo ci stava prendendo in giro. Chiedeva soldi, diceva di essere impegnato a cercare lavoro ma in realtà passava intere mattinate a letto. Non ne potevo più. Poi quando mi ha dato quel pugno non ci ho più visto e ho sparato”. Sotto shock la madre di Gerardo che, in attesa di poter essere sentita dagli inquirenti anche lei insieme agli altri figli, in un ufficio attiguo a quello del Magistrato continua a urlare la sua disperazione. “Nessuno in famiglia – hanno spiegato i fratelli del ferito all’avvocato Colombo – si aspettava una cosa del genere”. Tuttavia sembrano emergere alcune contraddizioni fra il racconto fornito dal genitore e quello dei figli i quali negano che Gerardo abbia mai mantenuto atteggiamenti “strafottenti” nei confronti dei genitori. “Più che contraddizioni – spiega il legale con studio a Erba – mi pare di interpretare la posizione dei figli come il tentativo di capire esattamente come stanno le cose. Forse loro stessi non si rendono ancora conto del tutto, o non vogliono crederci, di quanto accaduto”. Vizzini pochi minuti dopo le 15.00 è stato portato nella caserma del Comando provinciale dei Carabinieri in via Borgovico a Como per formalizzare il decreto di fermo. Poi il trasferimento al "Bassone" di Albate in attesa di essere ora sentito nei prossimi giorni dal Giudice Preliminare.
di Bob Decker
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