Crisi climatica: «Anche al Ticino serve un Piano cantonale»

In molti cantoni c'è, da noi manca. I Verdi interrogano il Consiglio di Stato.
«Occorre uno strumento strategico poter far fronte alle necessità urgenti della crisi climatica»
BELLINZONA - In seguito all’appello dell’ONU - che nell’autunno 2018 ha dichiarato l’emergenza climatica - e ad altri appelli della comunità scientifica internazionale, molti Cantoni svizzeri si sono dotati di uno strumento strategico, trasversale e operativo che promuove la convergenza e la coerenza delle politiche pubbliche settoriali in materia di clima: Il Piano cantonale climatico (PCC).
Il PCC va ben oltre al Piano energetico cantonale (PEC) in quanto comprende e coordina molte altre politiche settoriali, come quella della salute, dello sviluppo territoriale, agricoltura, turismo, risorse naturale e dei pericoli naturali.
Il Ticino non è naturalmente esente dai cambiamenti climatici, ma da noi manca un PCC. E considerato che anche il Ticino «necessita urgentemente di misure coordinate di riduzione delle emissioni e di adattamento», i Verdi hanno deciso di presentare un interrogazione che esorti il Consiglio di Stato ad esprimersi sulla necessità di prefiggersi e coordinare importanti obiettivi attraverso un Piano cantonale climatico, così da poter far fronte alle necessità urgenti della crisi climatica.
Le domande contenute nell'interrogazione:
- Il CdS ritiene importante coordinare in modo efficace e organico le politiche settoriali in materia di protezione del clima?
- Il CdS ritiene importante dotarsi di obiettivi ambiziosi in materia di protezione del clima per rispettare gli accordi di Parigi sottoscritti anche dalla Svizzera?
- Il CdS intende elaborare in tempi brevi un Piano climatico cantonale?
- Se sì, entro quando?




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