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VALLE ONSERNONE

Vandalismi ad alta quota, prese di mira diverse capanne

I vandali hanno rovistato e rubato in diverse baite e alla stazione di arrivo della funivia
Archivio Ti Press
Vandalismi ad alta quota, prese di mira diverse capanne
I vandali hanno rovistato e rubato in diverse baite e alla stazione di arrivo della funivia
VALLE ONSERNONE - La Valle Onsernone, e più esattamente la zona di Alpe di Salei, è stata oggetto di vandalismo il mese scorso. I fatti risalgono alla metà di aprile, ma si è saputo solo oggi con un articolo pubblicat...

VALLE ONSERNONE - La Valle Onsernone, e più esattamente la zona di Alpe di Salei, è stata oggetto di vandalismo il mese scorso. I fatti risalgono alla metà di aprile, ma si è saputo solo oggi con un articolo pubblicato su laRegioneTicino. Ignoti hanno preso di mira la funivia Zott-Salei, la Capanna Salei, lo stabile dell’alpeggio, il rifugio dei cacciatori e perfino il piccolo impianto della stazione di rilevamento meteo presente nella zona.

Quando domenica il guardiano della capanna, ormai prossima alla riapertura, ha raggiunto l'Alpe, ha trovato uno spettacolo desolante. La porta della capanna sfondata, all'interno i mobili svuotati, utensili gettati a terra. I ladri hanno rubato anche i soldi contenuti nella cassa, che si trovava nella stanza del capannaro la cui porta è stata forzata dai malviventi. Dal magazzino-cantina, scrive il giornale, sono state asportate bottiglie di alcolici e diversi utensili di valore.

Stesso scenario nell'edificio che ospita gli alpigiani e nella Capanna dei cacciatori, sotto il lago di Salei. Qui la porta è stata demolita e tutto è stato gettato a terra. I malviventi hanno cercato di portare via il pannello solare che alimenta la piccola centralina di monitoraggio meteo, senza tuttavia riuscirci.

Inoltre è stata forzata pure la porta d’accesso della stazione di arrivo della funivia, ma fortunatamente non sono stati commessi danni all'interno dei locali. 

Il Patriziato di Comologno, proprietario dei rifugi, ha sporto denuncia contro ignoti. Stessa cosa ha fatto il Patriziato Generale d’Onsernone, possessore dell’impianto via fune. 

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