Il presidente di AnimaLife: «Il mondo è andato a finire male». L'autore dell'annuncio: «Ho fatto abbastanza, non mi sento in colpa»
PAZZALLO - È una gatta bianca, di circa 3-4 anni, non ha il microchip ma agli occhi degli esperti è evidente che si tratti di un animale casalingo. È deceduta ieri a Pazzallo ed è al centro di una polemica partita dai social e che investe le piattaforme stesse. «Il nostro mondo è andato a finire male», commenta il fondatore e presidente di AnimaLife Nash Pettinaroli.
L'inutile corsa disperata - Sono circa le 16 quando in un gruppo social compare un post. È la foto di un gatto bianco che si trova ai bordi della strada. È stato chiaramente investito. In molti commentano, chiedendosi come mai chi lo ha trovato e fotografato non lo abbia portato dal veterinario. Questa persona non risponde più.
Nash Pettinaroli nota l'annuncio e chiama subito un'amica. Questa, dal lungolago di Lugano si precipita sul luogo. Arriva alle 16.22, non trova il gatto. Nel mentre, sopraggiungono due ragazzi e una signora che hanno letto il post e tutti insieme cercano l'animale. Lo trovano purtroppo deceduto alle 17 circa. «Era morto da poco, si capiva», racconta Pettinaroli.
«Poco umano» - Il presidente di AnimaLife è indignato. «Mi sono chiesto se ci si comporterebbe allo stesso modo con un essere umano. Siamo nell'era dei selfie», si sfoga. Pettinaroli si chiede come si possa fotografare una creatura in fin di vita invece di aiutarla. «Non tutti abbiamo la prontezza di reagire, ma chi lo ha visto poteva chiamare qualcuno. Non voglio giudicare, ma non mi sembra un comportamento umano, stiamo perdendo empatia».
Si sarebbe salvato? - Non può dire se il gatto, portato tempestivamente da un veterinario, sarebbe sopravvissuto o meno. «Certamente avrebbe avuto una fine meno terribile», sostiene. L'animale è stato rinvenuto in una scarpata piena di rovi, «la sua famiglia probabilmente avrebbe rischiato di non sapere mai che fine avesse fatto».
L'appello di AnimaLife - Pettinaroli comprende il timore di doversi sobbarcare le spese di un intervento veterinario, ma al contempo spiega che per saldare le fatture si possono contattare associazioni come la sua. «Magari poi l'animale ha il microchip e ci pensa il proprietario». Il suo è un accorato invito, ripetuto in un post su Facebook: «Vista la bruttissima esperienza odierna, ci teniamo a ricordarvi che qualora trovaste un animale ferito (investito), dovete portarlo SUBITO da un veterinario. In Ticino ci sono due strutture aperte 24h e tanti veterinari che si prestano anche in urgenza. Non dovete assolutamente scattare foto e fare post nei quali dite "intervenite", per poi andarvene. Spesso, quando qualcuno interviene è troppo tardi».
«Non potevo portarlo dal veterinario» - Abbiamo contattato l'autore del post, che ha voluto esporre il suo punto di vista. «Un mio amico stava venendo a trovarmi quando ha notato il gatto, investito da pochissimi minuti. Lo ha soccorso e spostato dal centro della strada al bordo». Poi è andato da lui, chiedendogli cosa dovesse fare. I due avevano un impegno ed erano già in ritardo. da qui l'idea di fare il post. «Mi era impossibile portarlo dal veterinario, avevo mia figlia a casa e dovevamo sbrigare assolutamente delle faccende».
«Ho animali anche io, mi dispiace» - L'uomo non si sente in colpa: «Mi sembra di aver fatto abbastanza», sottolinea. «Ho animali anche io, mi dispiace, ma non ho potuto fare altro. Tra l'altro non mi sembrava poi messo così male».
Si cerca la famiglia - Intanto, la gattina è stata portata da un veterinario a Collina d'Oro per capire se fosse "chippata" e risalire così ai proprietari. «Non è randagia, è troppo ben tenuta», ci ha detto Pettinaroli. La sua famiglia è invitata a recarsi presso il medico per riavere i resti dello sfortunato animale.