Incendio in Via Caratti, l'autore «non è carcerabile»

Il 30enne era fuggito dalla struttura psichiatrica nella quale era ricoverato. Si contano un intossicato e 5 appartamenti inagibili
Il 30enne era fuggito dalla struttura psichiatrica nella quale era ricoverato. Si contano un intossicato e 5 appartamenti inagibili
BELLINZONA - All'origine dell'incendio in una palazzina di Via Caratti 11, a Bellinzona, vi è un 30enne eritreo. L'uomo, inquilino dello stesso appartamento, ieri - dopo il primo rogo - era stato fermato da agenti della Polizia città di Bellinzona per essere collocato in una struttura psichiatrica. Dalla quale, precisa la polizia in un comunicato, non è stato rilasciato, ma è fuggito riuscendo - nonostante le ricerche - a raggiungere nuovamente la sua abitazione.
Qui ha appiccato un nuovo rogo. Mentre quest'ultimo è stato già attribuito al 30enne, per il primo sono ancora in corso gli accertamenti.
L'ipotesi di reato nei confronti dell'uomo, nuovamente ricoverato presso una clinica poiché giudicato non carcerabile, è di incendio intenzionale. L'indagine è coordinata dalla Procuratrice pubblica Chiara Buzzi.
In riferimento all'incendio di questa notte, il Ministero pubblico e la Polizia cantonale comunicano che lo stabile è stato evacuato e una persona è rimasta leggermente intossicata. Cinque persone hanno dovuto lasciare i loro appartamenti, al momento inagibili.








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