«Bastava poco per accertare l’identità della paziente»

L’accusa chiede la condanna del dottor Rey a una pena pecuniaria, sospesa, di 120 aliquote
LUGANO - Non ha consultato il programma degli interventi, non ha controllato la cartella medica, non ha chiesto conferma a nessuno. «Certamente il dottor Rey non voleva commettere l’errore medico. Ma il suo errore è stato di non accertare l’identità della paziente, quando bastava anche solo pronunciare il nome della paziente».
È quanto sostiene il procuratore pubblico Paolo Bordoli, che nei confronti del medico chirurgo a processo per un intervento sbagliato chiede la condanna a una pena pecuniaria di 120 aliquote (circa 56’000 franchi) e una multa di 3’000 franchi per lesioni colpose gravi e falsità in documenti.
Per quanto riguarda il secondo reato, in aula l’imputato aveva spiegato di aver nascosto l’errore nel rapporto operatorio per proteggere la paziente. L’accusa sottolinea comunque che il reato è dato, in quanto l’autore del documento era il medico.




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