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«Errore medico nascosto per proteggere la paziente»

Il medico chirurgo Rey interrogato sull’accusa di falsità in documenti: il rapporto operatorio sarebbe stato compilato in maniera tale da giustificare l’intervento sbagliato
Ti Press
«Errore medico nascosto per proteggere la paziente»
Il medico chirurgo Rey interrogato sull’accusa di falsità in documenti: il rapporto operatorio sarebbe stato compilato in maniera tale da giustificare l’intervento sbagliato
LUGANO - «Il rapporto operatorio era stato compilato in maniera tale che la paziente non venisse a sapere dell’errore prima che glielo comunicassi io, evitando quindi che rimanesse sconvolta». È quanto ha spiegato il dottor P...

LUGANO - «Il rapporto operatorio era stato compilato in maniera tale che la paziente non venisse a sapere dell’errore prima che glielo comunicassi io, evitando quindi che rimanesse sconvolta». È quanto ha spiegato il dottor Piercarlo Rey, che nell’ambito del processo alle Correzionali per l’errore medico dell’8 luglio 2014, è stato interrogato - dal giudice Amos Pagnamenta - in merito alla seconda accusa: falsità in documenti, poiché nel rapporto operatorio dell’intervento il medico chirurgo aveva indicato che la rimozione dei seni si era resa necessaria.

«La cartella era potenzialmente accessibile alla paziente» ha sottolineato, spiegando che nel suo incarto personale aveva invece scritto la verità. Verità che era quindi stata nascosta alla paziente, si è giustificato l’imputato, perché la donna era in condizioni fragili, aveva già manifestato tendenze suicidali. «L’idea è stata mia ed è stata condivisa dai vertici amministrativi della clinica» ha detto Rey. «Era importante che non ricevesse l’informazione in modo sbagliato da altre persone, in maniera brutale».

Alla donna la verità su quanto accaduto in sala operatoria è poi stata comunicata il 20 novembre 2014, nello studio del medico. Dai fatti erano passati quattro mesi. «Avevo cercato di contattarla diverse volte già in precedenza, ma non ero mai riuscito a trovarla».

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