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Coleottero giapponese: in alcune zone non è più possibile debellarlo

Istituite zone cuscinetto in tre Cantoni e una serie di provvedimenti
IMAGO / ZUMA Press Wire
Fonte Ats
Coleottero giapponese: in alcune zone non è più possibile debellarlo
Istituite zone cuscinetto in tre Cantoni e una serie di provvedimenti

BELLINZONA - Per arginare la progressiva diffusione del temuto coleottero giapponese, l'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) ha istituito zone infestate e zone cuscinetto in Ticino e Vallese e solo cuscinetto nel Cantone dei Grigioni. In queste aree vigono alcune restrizioni e prescrizioni per l'agricoltura e il giardinaggio.

La diffusione del coleottero giapponese ("Popillia japonica") è così avanzata in alcune zone dei Cantoni Ticino e Vallese che non è più possibile debellarlo, ha comunicato oggi l'UFAG nel Foglio federale. Ciò giustifica la delimitazione di zone infestate nei due Cantoni attorno alle quali vengono definite aree cuscinetto, queste ultime sono introdotte anche nel Cantone dei Grigioni.

Il materiale di compostaggio vegetale può essere utilizzato solo all'interno delle zone. Dal 1° giugno al 30 settembre è inoltre vietato esportare materiale vegetale proveniente dalla manutenzione delle superfici verdi. L'esportazione di piante vive con radici nel terreno o in substrato organico è consentita solo a determinate condizioni.

Le restrizioni si applicano anche ai veicoli e alle attrezzature utilizzati per la lavorazione del terreno in una delle aeree. Essi possono lasciare la zona solo se terra e residui vegetali sono stati rimossi.

Interessato gran parte del Ticino - In Ticino, la misura interessa gran parte del Cantone, compresi Lugano, Locarno, Bellinzona e Chiasso. Nel Cantone Vallese, una dozzina di comuni nell'area di Briga si trova in una delle zone interessate. Infine, nei Grigioni è stata istituita una zona cuscinetto in dieci comuni nel sud della Mesolcina, tra cui Roveredo e Lostallo.

Il coleottero giapponese è vorace e può causare ingenti danni. Da adulto divora foglie, frutti e fiori di oltre 400 piante. Allo stadio larvale si nutre principalmente di radici di graminacee minacciando quindi superfici inerbite di ogni genere. Stando alla Confederazione, rappresenta un pericolo per l'agricoltura, il giardinaggio e l'ambiente.

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