Vai dal dottore e forse diventerai un paziente da testare

Nasce un progetto per capire meglio le infezioni più comuni. Coinvolti 140 medici di famiglia. Dietro c'è (anche) la mente dell'infettivologo Christian Garzoni.
LUGANO - È già stata ribattezzata come "triplice alleanza". Il Gruppo Ospedaliero Moncucco, l'Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) di Bellinzona e la rete di medici di famiglia mediX Ticino sono alla ricerca di pazienti per capire tutte le sfumature delle infezioni più comuni e come il sistema immunitario le combatte. Un'idea nata, anche, dalla mente dell’infettivologo Christian Garzoni.
Come è maturato questo progetto?
«Durante la pandemia da Covid-19 ho iniziato una collaborazione molto importante con il professor Davide Robbiani, a capo dell'IRB di Bellinzona. Venivano studiati i pazienti malati di coronavirus e ricoverati alla Clinica Moncucco. Da lì è nata una collaborazione stretta per quanto riguarda i pazienti ospedalizzati anche per altre malattie, sempre di una certa gravità».
Ora però si vuole andare oltre.
«Un giorno, parlando col professor Robbiani, ci siamo detti che sarebbe stato interessante studiare anche le malattie non così gravi. Quelle, per intenderci, che ti portano dal medico di famiglia e per cui è difficile trovare dei pazienti da studiare, in quanto non sono ospedalizzati».
E dunque?
«Da qualche anno abbiamo fondato la prima rete nostrana di medici di famiglia, la mediX Ticino, che conta ben 140 membri. L’idea è di reclutare i pazienti proprio dal loro medico di famiglia».
Come funzionerà?
«Quando arriva il paziente in studio, il medico gli fa presente che se lo desidera c'è la possibilità di partecipare a questo studio. Se il paziente accetta lo si invita a eseguire i prelievi del sangue e la parte logistica presso il Gruppo Ospedaliero Moncucco. I test saranno poi inviati all’IRB dove verranno eseguite indagini molto approfondite sulla risposta immunologica all’infezione».
Che tipo di malattie studierete ad esempio?
«Il progetto è nato primariamente per le infezioni respiratorie, come ad esempio il virus dell'influenza. Ma studieremo anche la mononucleosi che è molto diffusa tra i giovani».
Quali sono le finalità del progetto?
«Lo scopo è puramente di ricerca. Avremo anche il sostegno di una fondazione privata. L'obiettivo ovviamente è quello di migliorare la conoscenza e la capacità di cura di queste malattie nella nostra realtà».















